L'incontro del Papa con i giovani in Piazza San Carlo
Il Papa questo pomeriggio alle 16.30 incontra i giovani in Piazza San Carlo. Sullo
svolgimento dell’evento Massimiliano Menichetti ha intervistato don Maurizio De
Angeli, responsabile della pastorale giovanile della diocesi, e alcuni giovani:
R. – La prima
parte, che segnerà l’accoglienza dei giovani che arriveranno in Piazza San Carlo,
provenienti anche dalle altre diocesi del Piemonte, sarà proprio un momento di accoglienza,
di preparazione, di attesa, attraverso quello che per eccellenza è il linguaggio giovanile:
quello della musica. Avremo tra noi, oltre al grande coro “Hope” di 270 giovani, alcuni
artisti internazionali provenienti dagli Stati Uniti, dalla Guadalupa, dalla Gran
Bretagna … Sarà quindi un momento musicale legato però anche ad interventi di testimonianza
di fede, e anche di testi della Sacra Scrittura che verranno cantati: sarà perciò
un momento non solo di preparazione, ma anche un grande momento di preghiera che preparerà
l’incontro con il Santo Padre.
D. – Che cosa significa
questa visita del Papa per i giovani di Torino e, più in generale, per i giovani del
Piemonte?
R. – Penso che sia, ancora una volta, il
segno grande di una Chiesa che pone l’attenzione sui giovani, una Chiesa che crede
nei giovani ed una Chiesa, anche, che investe nei giovani.
D.
– Abbiamo con noi alcuni giovani. Canterete per il Papa: un coro
di 270 persone. Che cosa significa per te questo evento?
R.
– E’ bello perché comunque l’idea di non essere da sola ma in tanti, tanti per cantare
insieme, tanti per pregare insieme – perché il canto è anche preghiera – è tanta gioia,
allegria, forza, speranza … bello! Soprattutto in questo periodo …
D.
– Se potessi dire qualcosa al Papa, cosa gli diresti?
R.
– Gli direi che gli siamo vicini, che noi giovani siamo vicini al Papa. Da lui mi
aspetto soprattutto parole di speranza: speranza e fiducia.
D.
– La città di Torino custodisce la Sindone. Che cos’è la Sindone per voi ragazzi che
abitate a Torino?
R. – Per me è sempre stata una
reliquia alla quale sono molto affezionata, perché veramente è rappresentativa di
un uomo che ha sofferto. Per me, quell’uomo che ha sofferto è Gesù Cristo perché più
di Lui nessuno ha sofferto per noi. Credo che però abbia un significato molto importante
anche per quelle persone che non credono, quelle persone che si avvicinano un po’
per curiosità, un po’ per scetticismo … anche per loro la Sindone è rappresentativa
di una persona che ha sofferto, e può essere sicuramente di conforto e di consolazione
per le persone che soffrono …