2010-05-01 15:40:43

Migliaia di giovani al Meeting di Pompei. Mons. Liberati: un appuntamento importante nel segno di Maria


Nel primo giorno del mese dedicato a Maria, il Meeting dei Giovani di Pompei si svolge quest’anno sul tema indicato da Benedetto XVI per la Gmg 2010: "Maestro buono che devo fare per avere in eredità la vita eterna?". Si tratta di un’iniziativa giunta alla 24.ma edizione. Il servizio da Pompei di Carla Ferraro.RealAudioMP3

Cinquemila giovani popolano Pompei in una calda giornata di feste, emozioni e preghiera. Così si apre il Meeting dei Giovani, giunto alla 24.ma edizione e che è ormai diventato una tradizione per il Santuario e uno degli appuntamenti nazionali di pastorale giovanile più attesi. "Il Meeting vuole essere occasione di incontro e di confronto per tutti quei giovani che scelgono di vivere alla luce degli insegnamenti di Cristo", ha spiegato don Giovanni Russo, responsabile della Pastorale giovanile diocesana. Con canti e musica i giovani ritmano l’evento, fatto di testimonianze e momenti di riflessione, tra cui la catechesi guidata da mons. Pietro Santoro, vescovo di Avezzano, sul passo evangelico “Maestro buono che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”, tema anche del dibattito tra lo stesso mons. Santoro, Chiara Amirante, fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti, e il vaticanista Luigi Accattoli. “Santo Padre sei il nostro riferimento di amore”: è questo uno dei messaggi inviati dai ragazzi, raccolti in un libro che verrà consegnato successivamente al Santo Padre. Alle 18.00 l’arcivescovo prelato di Pompei, mons. Carlo Liberati, presiede la celebrazione eucaristica, seguita dalla marcia per la legalità dei giovani, che attraverseranno tutta la città, per giungere in Santuario e recitare la supplica. Chiuderà la manifestazione il concerto di Angelo Branduardi, dedicato al Santo Padre, Benedetto XVI.
 
Delle finalità del Meeting dei Giovani, Carla Ferraro ha parlato con mons. Carlo Liberati, arcivescovo prelato e delegato pontificio per il Santuario di Pompei:RealAudioMP3

R. – Cos’è che oggi attrae i giovani? Piacere, divertimento, vita comoda, illusioni di un futuro facile, mentre il futuro è sempre difficile … Come dice benissimo il Santo Padre nel messaggio per la Giornata mondiale della Gioventù, i giovani sono afflitti un po’ da tutte queste situazioni, e quindi per noi il Meeting dei giovani è un appuntamento importante, che facciamo sotto il segno di Maria, nel cuore della Chiesa.
 
D. – “Il mondo può e deve volgersi al bene”: non è forse un caso che tale monito venga rivolto nella città di Pompei, in Campania, regione spesso al centro di episodi di criminalità. Questi momenti offrono la speranza e la testimonianza che i giovani sono invece capaci di realizzare grandi opere …
 
R. – Bisogna “inventare”, la carità deve avere la creatività del nuovo, la forza dello Spirito Santo, come facevano i santi. In questo Meeting dei giovani, vogliamo ricordare ai ragazzi che, se nella vita non vogliono incorrere in un fallimento, si devono proporre un ideale. Loro si devono sottrarre alla povertà e alla schiavitù di questo tipo di società, che non fa altro che alienare la loro coscienza, la loro intelligenza e il loro cuore. 
D. – Lei cosa direbbe ad un giovane del nostro tempo?
 
R. – Prima di tutto, bisogna aiutare i giovani a fare un’esperienza di Dio. Ai ragazzi di oggi bisogna dare la consapevolezza che il Padre ci ha da sempre amati nel suo Figlio e ci permette di superare tutte le prove della vita. Oggi abbiamo tanti oratori, tanti omiletici, tanti scrittori – anche di libri per la gioventù; forse abbiamo troppo pochi testimoni: testimoni dell’amore di Cristo. E Gesù, al giovane ricco che gli poneva la domanda: “Cosa devo fare per ottenere la vita eterna, per entrare nel Regno di Dio?”, dà quella risposta: “Perché mi chiami ‘buono’? Nessuno è buono se non Dio solo. Tu conosci i Comandamenti?” – e Gesù glieli elenca. Il giovane gli risponde: “Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza”. Allora il Vangelo dice: “Gesù, fissando lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: ‘Una cosa sola ti manca: va, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in Cielo. Poi vieni e seguimi’”. Allora, ai giovani di oggi dobbiamo insegnare a liberarsi, dentro di loro, nei pensieri e negli affetti e nei sentimenti da tante servitù, da tante schiavitù che li affliggono.
 
D. – L'emozione vissuta durante il Meeting lascia quasi sempre segni indelebili nell’animo dei partecipanti … 
R. – I ragazzi e le ragazze che vengono al Meeting ricevono suggerimenti di carattere pedagogico, di orientamento. Continuiamo ad impegnare molte energie, anche economiche, per questo Meeting, prima di tutto perché crediamo nella vita e nella sua bellezza, nella vocazione di ognuno di noi; perché crediamo nel bene, perché Dio è amore. Nasceranno tanti alberi grandi che producono i frutti dell’amore: le opere della bontà. Di questo abbiamo le prove: qualcuno è andato in seminario, qualcuno è andato a farsi religioso o religiosa …







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