Comunicato della Santa Sede sulla Visita Apostolica ai Legionari di Cristo. Testo
integrale
E’ stato reso noto oggi il comunicato della Santa Sede sulla riunione svoltasi in
Vaticano ieri e oggi con i cinque Vescovi incaricati della Visita Apostolica alla
Congregazione dei Legionari di Cristo. La riunione è stata presieduta dal Cardinale
Segretario di Stato Tarcisio Bertone. Una delle sessioni si è svolta alla presenza
del Papa. Ecco il testo del comunicato. 1. Nei giorni 30 aprile
e 1° maggio il Cardinale Segretario di Stato ha presieduto in Vaticano una riunione
con i cinque Vescovi incaricati della Visita Apostolica alla Congregazione dei Legionari
di Cristo (mons. Ricardo Blázquez, Arcivescovo di Valladolid; mons. Charles J. Chaput,
OFMCap., Arcivescovo di Denver; mons. Ricardo Ezzati Andrello SDB, Arcivescovo di
Concepción; mons. Giuseppe Versaldi, Vescovo di Alessandria; mons. Ricardo Watty Urquidi,
M.Sp.S., Vescovo di Tepic). Ad essa hanno preso parte i Prefetti della Congregazione
per la Dottrina della Fede e della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata
e le Società di Vita Apostolica e il Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria
di Stato. Una delle sessioni si è svolta alla presenza del Santo Padre, al quale i
Visitatori hanno presentato una sintesi delle loro Relazioni, già anteriormente inviate.
Nel corso della Visita sono stati incontrati personalmente più di 1.000 Legionari
e sono state vagliate diverse centinaia di testimonianze scritte. I Visitatori si
sono recati in quasi tutte le case religiose e in molte delle opere di apostolato
dirette dalla Congregazione. Hanno ascoltato, a voce o per iscritto, il giudizio di
molti Vescovi Diocesani dei Paesi in cui la Congregazione opera. I Visitatori hanno
anche incontrato numerosi membri del Movimento “Regnum Christi”, benché esso non fosse
oggetto della Visita, in particolare uomini e donne consacrate. Hanno ricevuto anche
notevole corrispondenza da parte di laici impegnati e di familiari di aderenti al
Movimento. I cinque Visitatori hanno testimoniato l’accoglienza sincera loro riservata
e lo spirito di fattiva collaborazione mostrato dalla Congregazione e dai singoli
religiosi. Pur avendo agito indipendentemente, sono giunti ad una valutazione ampiamente
convergente e ad un giudizio condiviso. Essi hanno attestato di avere incontrato un
gran numero di religiosi esemplari, onesti, pieni di talento, molti dei quali giovani,
che cercano Cristo con zelo autentico e che offrono l’intera loro esistenza per la
diffusione del Regno di Dio. 2. La Visita Apostolica ha potuto
appurare che la condotta di P. Marcial Maciel Degollado ha causato serie conseguenze
nella vita e nella struttura della Legione, tali da richiedere un cammino di profonda
revisione. I gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti di P. Maciel, confermati
da testimonianze incontrovertibili, si configurano, talora, in veri delitti e manifestano
una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso. Di tale vita era all’oscuro
gran parte dei Legionari, soprattutto a motivo del sistema di relazioni costruito
da P. Maciel, che abilmente aveva saputo crearsi alibi, ottenere fiducia, confidenza
e silenzio dai circostanti e rafforzare il proprio ruolo di fondatore carismatico.
Non di rado un lamentevole discredito e allontanamento di quanti dubitavano del suo
retto comportamento, nonché l’errata convinzione di non voler nuocere al bene che
la Legione stava compiendo, avevano creato attorno a lui un meccanismo di difesa che
lo ha reso per molto tempo inattaccabile, rendendo di conseguenza assai difficile
la conoscenza della sua vera vita. 3. Lo zelo sincero della
maggioranza dei Legionari, emerso anche nelle visite alle case della Congregazione
e a molte loro opere, non da pochi assai apprezzate, ha portato molti in passato a
ritenere che le accuse, via via divenute più insistenti e lanciate qua e là, non potessero
essere che calunnie. Perciò la scoperta e la conoscenza della verità circa il fondatore
ha provocato, nei membri della Legione, sorpresa, sconcerto e profondo dolore, distintamente
evidenziati dai Visitatori. 4. Dai risultati della Visita Apostolica
sono emerse con chiarezza, tra gli altri elementi: a) la necessità di ridefinire
il carisma della Congregazione dei Legionari di Cristo, preservando il nucleo vero,
quello della “militia Christi”, che contraddistingue l’azione apostolica e missionaria
della Chiesa e che non si identifica con l’efficientismo a qualsiasi costo; b)
la necessità di rivedere l’esercizio dell’autorità, che deve essere congiunta alla
verità, per rispettare la coscienza e svilupparsi alla luce del Vangelo come autentico
servizio ecclesiale; c) la necessità di preservare l’entusiasmo della fede
dei giovani, lo zelo missionario, il dinamismo apostolico, per mezzo di un’adeguata
formazione. Infatti, la delusione circa il fondatore potrebbe mettere in questione
la vocazione e quel nucleo di carisma che appartiene ai Legionari di Cristo ed è loro
proprio. 5. Il Santo Padre intende rassicurare tutti i Legionari
e i membri del Movimento “Regnum Christi” che non saranno lasciati soli: la Chiesa
ha la ferma volontà di accompagnarli e di aiutarli nel cammino di purificazione che
li attende. Esso comporterà anche un confronto sincero con quanti, dentro e fuori
la Legione, sono stati vittime degli abusi sessuali e del sistema di potere messo
in atto dal fondatore: ad essi va in questo momento il pensiero e la preghiera del
Santo Padre, insieme alla gratitudine per quanti di loro, pur in mezzo a grandi difficoltà,
hanno avuto il coraggio e la costanza di esigere la verità. 6.
Il Santo Padre, nel ringraziare i Visitatori per il delicato lavoro da essi svolto
con competenza, generosità e profonda sensibilità pastorale, si è riservato di indicare
prossimamente le modalità di questo accompagnamento, a cominciare dalla nomina di
un suo Delegato e di una Commissione di studio sulle Costituzioni. Ai membri consacrati
del Movimento “Regnum Christi”, che lo hanno richiesto con insistenza, il Santo Padre
invierà un Visitatore. 7. Infine, il Papa rinnova a tutti i
Legionari di Cristo, alle loro famiglie, ai laici impegnati nel movimento “Regnum
Christi”, il suo incoraggiamento, in questo momento difficile per la Congregazione
e per ciascuno di loro. Li esorta a non perdere di vista che la loro vocazione, scaturita
dalla chiamata di Cristo e animata dall’ideale di testimoniare al mondo il suo amore,
è un autentico dono di Dio, una ricchezza per la Chiesa, il fondamento indistruttibile
su cui costruire il futuro personale e quello della Legione.