La “marea nera” arriva in Louisiana. Obama: massimo impegno
È già stata definita “la peggiore catastrofe ambientale degli ultimi 10 anni” e rischia
di eguagliare quella creata dalla "Exxon Valdes", in Alaska, nel 1989. Non sono bastate,
infatti, le barriere gonfiabili poste ieri al largo delle coste sud-orientali degli
Stati Uniti nel tentativo di arginare il petrolio: dopo il tramonto la macchia di
greggio è arrivata a toccare le coste della Louisiana, mettendo a rischio il delicato
ecosistema di una regione già sottoposta al trauma del passaggio dell’uragano "Katrina"
nel 2005. Secondo gli esperti, infatti, l'80 per cento del greggio si riverserà sulla
costa, tanto che la Casa Bianca ha deciso di interrompere oggi le trivellazioni fino
a una più chiara valutazione della situazione. Proprio per una migliore valutazione,
infatti, il presidente Usa ha inviato in Louisiana i ministri della Sicurezza nazionale
e dell’Ambiente. La fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Deepwater Horizon situata
nel Golfo del Messico, di proprietà della British Petroleum, è iniziata il 20 aprile
scorso, in seguito a un incendio che l’ha fatta sprofondare, causando la perdita di
greggio dal pozzo sottomarino. È la prima volta, tra l’altro, che lo sversamento di
petrolio avviene a una profondità così alta: 1500 metri. Il presidente Obama ha promesso
tutto l’aiuto possibile al governatore della Louisiana che ha chiesto l’invio di seimila
uomini della Guardia Nazionale, ma anche al Texas, all’Alabama, al Mississippi e alla
Florida, tutti Stati a rischio disastro ambientale. I pescatori del Delta del fiume
hanno passato l’intera nottata a raccogliere i gamberi, risorsa ittica importantissima
per l’economia dell’area, prima che l’onda li intrappolasse e li uccidesse tutti.
L’amministrazione Obama ha comunicato che i costi per ripulire la marea nera saranno
a carico della Bp, le cui azioni hanno già perso ieri l’8 per cento sui mercati, ma
probabilmente le sole risorse private non saranno sufficienti. L’impegno sul fronte
dei soccorsi, finora, sta costando alla compagnia inglese circa sei milioni di dollari
al giorno. (A cura di Roberta Barbi)