2010-04-29 15:21:09

I vescovi del Nicaragua: dialogo e legalità per salvare il Paese dalla crisi


I vescovi del Nicaragua hanno espresso le loro preoccupazioni per ciò che considerano una vera “decomposizione sociale” del Paese e hanno denunciato “la ricomparsa sulle strade di gruppi armati. La cosa più grave - scrivono - è che sono tollerati e in qualche modo appoggiati da parte di coloro che dovrebbero essere i primi a rifiutarli e condannarli. Viviamo - prosegue la dichiarazione episcopale - con molta preoccupazione gli ultimi avvenimenti politici, consapevoli della gravità di certo atti che attentano la nostra Costituzione poiché non rispettano le istituzioni del Paese”. In questo contesto i presuli nicaraguensi ribadiscono ancora una volta che “un’autentica democrazia è possibile solo in uno Stato di diritto” e rilevano che “una democrazia senza valori, diventa facilmente un totalitarismo aperto e coperto”. Nel Paese centroamericano l'ultimo motivo di crisi che oppone duramente il governo del Presidente Ortega all’opposizione, è la decisione del Capo dello Stato di prorogare il mandato dei funzionari pubblici di un certo rango, tramite un suo decreto, snaturando così una facoltà che appartiene solo al Parlamento. “Le istituzioni - si osserva nella dichiarazione episcopale - non devono essere strumenti nelle mani di chi governa, per trasformare i propri abusi e ambizioni di potere, in modi di agire legali”. I vescovi ritengono che questo modo di agire sia “inaccettabile” e chiedono dunque che la cosa pubblica sia gestita “con trasparenza", “senza cospirazione alle spalle del popolo”. “Se noi nicaraguensi - ha detto nell’incontro con la stampa mons. Mata Guevara alludendo alla Carta democratica degli stati americani dell’OSA - non siamo capaci di risolvere i nostri problemi, dobbiamo allora chiedere aiuto ad altri”. Infine, la Conferenza episcopale del Nicaragua rinnova il suo appello al dialogo e alla ricerca del consenso nel rispetto delle legittime posizioni di tutte le parti e dunque chiede ai politici di evitare qualsiasi manipolazione dell’opinione pubblica, in particolare, dei settori giovanili, incitando e giustificando azioni illegali. “Il momento critico che vive il Paese” si può superare solo con un dialogo trasparente” fra tutte le forze e settori della società, per creare così “il clima migliore per costruire consenso e per raggiungere un nuovo patto sociale che consenta di garantire la stabilità del Paese. (A cura di Luis Badilla)







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