2010-04-29 15:17:50

Cresce l'allarme in Louisiana per l'arrivo sulle coste della chiazza di petrolio


Cresce l’allarme nel Golfo del Messico per l’enorme chiazza di greggio fuoriuscita dalla piattaforma petrolifera esplosa nei giorni scorsi. La massa si muove minacciosa verso le coste della Louisiana, nonostante i tentativi di contenimento. Il servizio di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

Ormai è una corsa contro il tempo. Le squadre di soccorso hanno iniziato a bruciare la chiazza ma il greggio continua a fuoriuscire dalla piattaforma ad un ritmo ben superiore rispetto alle aspettative: si parla di 5 mila barili di greggio riversati in mare ogni giorno. I robot sottomarini impiegati per tappare le falle non hanno raggiunto l’obiettivo. Peraltro, in queste ore è stato scoperto un altro squarcio, il terzo, ad oltre 1.500 metri di profondità. L’altro fattore negativo è il vento che spinge velocemente la chiazza verso le coste della Louisiana. L’arrivo è previsto per questa sera. A largo sono state già piazzate delle barriere gonfiabili. Presto però ne serviranno altre. Le autorità locali hanno già chiesto aiuti finanziari per fronteggiare l’emergenza ambientale. Il timore principale è che la chiazza possa raggiungere il delta del Mississippi e quindi insinuarsi nelle paludi della regione. Ripulirle sarebbe impossibile, hanno annunciato gli esperti. Drammatiche le conseguenze anche per le riserve naturali, ricche di uccelli acquatici a rare specie animali. Ma si guarda con ansia soprattutto ai danni per l’industria della pesca, principale fornitore del mercato statunitense. Si tratta di allevamenti di ostriche e frutti di mare, per un valore di circa due miliardi e mezzo di dollari all’anno.

India-Pakistan
India e Pakistan hanno ripreso i negoziati di pace interrotti con l’attentato del 2008 a Mumbai, per il quale Nuova Delhi sospetta il coinvolgimento del Pakistan. La decisione presa dopo l’incontro di oggi in Bhutan fra il premier indiano, Singh, e quello pakistano, Gilani. Le parti hanno concordato di programmare altri colloqui da tenersi “il più presto possibile”. Il Pakistan ha garantito il massimo impegno sul fronte terrorismo, mentre l’India si è detta pronta a discutere su ogni aspetto delle relazioni bilaterali.

ThailandiaI
n Thailandia, prosegue il braccio di ferro tra il premier, Vejajiva, e le “camicie rosse”, sostenitrici dell’ex primo ministro, Thaksin, che oggi presenteranno una petizione alla rappresentanza dell’Unione Europea a Bangkok: intendono chiedere ufficialmente a Bruxelles di intervenire per porre fine alle violenze e di inviare osservatori internazionali. Intanto, quella di ieri è stata l’ennesima giornata di tensione.

Nepal
Tensione in Nepal. Migliaia di maoisti, sostenitori dell’opposizione, si radunano a Kathmandu per una manifestazione di protesta prevista per il primo maggio e per uno sciopero generale in programma nei giorni successivi. Ci sono stati scontri con la polizia. I dimostranti accusano l'esecutivo per i ritardi nel processo di pace avviato nel 2006 dopo la caduta della monarchia e chiedono un governo di unità nazionale per scrivere la Costituzione entro la scadenza fissata al prossimo 28 maggio.

Pakistan
Una fonte dell’intelligence pakistana ha detto che sarebbe vivo il leader talebano nel Paese, Mehsud, dato per morto lo scorso mese di gennaio in seguito ad un attacco di un aereo senza pilota americano. Finora, il decesso non era mai stato confermato né dalle autorità locali né dai Servizi segreti statunitensi.

Medio Oriente
Sono quattro le vittime in seguito al crollo di un tunnel di contrabbando che collega la Striscia di Gaza con l'Egitto. A provocarlo sarebbe stata un’esplosione accompagnata poi da una fuga di gas. Hamas ha accusato dell’accaduto il Cairo, che negli ultimi tempi ha intensificato la lotta per prevenire il contrabbando di armi.

Iraq
L’ex primo ministro iracheno, Allawi, ha fatto appello alla comunità internazionale perché si organizzino nuove elezioni. Nei giorni scorsi, un tribunale ha invalidato la corsa di 56 candidati, in maggioranza sunniti. Intanto, imperversa la violenza: sono 5 le vittime e 17 i feriti per l’esplosione ieri di due autobomba a Baghdad.

Hezbollah
Libano. Hezbollah definisce un onore la condanna in Egitto nei confronti di 26 persone giudicate colpevoli di avere legami col movimento sciita libanese e di aver pianificato attacchi nel Paese. A parlare è stato il leader del gruppo, Nasrallah, che ha sottolineato la vicinanza con la causa palestinese, promettendo la liberazione dei membri attraverso la diplomazia.

Madagascar
A Pretoria, in Sudafrica, proseguono i negoziati per superare la crisi politica in Madagascar culminata nel marzo dell’anno scorso con la cacciata del presidente Ravalomanana. Proprio lui si è detto fiducioso della possibilità di superare lo stallo. Di parere opposto, invece, l’attuale capo dello stato, Rajoelina, che è sostenuto dall’esercito.

Cina-Francia
“Pechino è un partner strategico della Francia”. Lo ha detto il capo dell’Eliseo, Nicolas Sarkozy, nel secondo giorno della sua visita in Cina che ha sancito il definitivo superamento della crisi diplomatica fra i due Paesi in atto dal 2008, a causa di divergenze sulla questione tibetana. Secondo il presidente cinese, Hu Jintao, è stata scritta una nuova pagina nelle relazioni bilaterali. I due leader hanno concordato sulla necessità di riflettere assieme sul nuovo ordine monetario mondiale. Siglati accordi nel campo dell’energia nucleare per scopi civili.

Ucraina
Il presidente ucraino, Ianukovich, ha promulgato la legge sull’accordo che proroga la permanenza della flotta russa nella base di Sebastopoli, in Crimea, per altri 25 anni dopo la scadenza del 2017. L’intesa era stata ratificata due giorni fa dal parlamento, in un clima di forte tensione. I tafferugli scoppiati in aula, caratterizzati da lanci di uova e fumogeni, sono finiti al centro di un’inchiesta aperta oggi dalla procura di Kiev. Chiesta l’acquisizione delle immagini video girate dai mass media locali.

Italia
Sempre in primo piano, in Italia, la situazione all’interno del Pdl, dopo le frizioni tra Berlusconi e Fini, il quale ieri ha chiarito che non intende dimettersi dalla presidenza della Camera e neanche lasciare la coalizione di centrodestra. Il vicecapogruppo alla Camera, il finiano Italo Bocchino, ha nuovamente rassegnato le sue dimissioni definitive. Lo ha comunicato il partito, annullando la riunione di stamattina che avrebbe dovuto discutere proprio della questione. Dall’opposizione si susseguono intanto aperture al dialogo all’indirizzo di Fini. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha rilanciato il "patto repubblicano" in vista delle riforme costituzionali. Sulla stessa linea anche Massimo D’Alema.

Tribunale Penale Internazionale
Il Tribunale penale dell’Aja, che indaga sui crimini commessi durante la guerra degli anni Novanta l’ex Jugoslavia, ha confermato che proseguono a ritmo serrato le ricerche degli ultimi due serbi ritenuti coinvolti a vario titolo nei massacri. Si tratta dell’ex generale, Ratko Mladic, il capo militare dei serbi di Bosnia, implicato in particolare nella strage di Srebrenica, e di Goran Hadzic, il leader politico dei serbi di Croazia. La Corte ha fatto sapere che le indagini non si sono mai fermate e che il tutto si svolge nel massimo riserbo per non comprometterne l’esito. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 119

 
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