Il settimanale Les Afriques: la Banca Mondiale non rappresenta l'Africa
La Banca Mondiale continua a non rappresentare l’Africa in alcun modo, nonostante
la riforma annunciata nei giorni scorsi: lo sottolinea un editoriale pubblicato nell’ultimo
numero del settimanale online “Les Afriques”, che sintetizza le critiche giunte finora
dal sud del Sahara. Nel’articolo si evidenzia che i criteri alla base della riforma
annunciata nel fine-settimana sono crescita del Prodotto interno lordo (Pil) e stanziamenti
a favore dei Paesi poveri. “Sulla base di questi principi – sottolinea il settimanale
- non è possibile colmare il deficit di rappresentatività dell’Africa: oltre un terzo
dei Paesi del continente, infatti, ha perso ulteriormente potere”. La riforma - riporta
l'agenzia Misna - ha determinato nel complesso il trasferimento del 3,13% dei diritti
di voto. A beneficiarne è stata anzitutto la Cina, la cui quota di potere è aumentata
dal 2,77 al 4,42%. Piccoli passi avanti anche per l’India (ora al 2,91%) e il Brasile
(2,24%), potenze emergenti che non riescono però a intaccare l’egemonia degli Stati
Uniti (16,85%) e dei loro alleati europei. “Les Afriques” evidenzia che americani,
francesi, inglesi e russi controllano 24 seggi nel consiglio d’amministrazione, il
cuore del sistema di potere della Banca Mondiale. “In quest’organismo l’Europa ha
nove posti – conclude il settimanale – mentre all’Africa ne sono concessi due a rotazione,
una quota marginale”. (R.P.)