2010-04-27 16:45:39

Thailandia: protestano le camicie rosse, bloccato il metro


In Thailandia, continua il braccio di ferro tra il premier Vejajiva e le “camicie rosse”, i sostenitori dell’ex primo ministro Takhsin, che questa mattina hanno bloccato la metro sopraelevata di Bangkok, con un atto di sabotaggio. Giada Aquilino ne ha parlato con Stefano Vecchia, che sta seguendo le manifestazioni a Bangkok:RealAudioMP3

R. – L’azione di bloccare la linea metropolitana soprelevata è stata un’azione – pare – spontanea di un gruppo di “camicie rosse”, peraltro condannata dai leader della protesta che si sono raccomandati di non agire più con azioni che possano metterli in contrasto con la popolazione. Quest'ultima già ha un rapporto teso con le manifestazioni, visto che da sei settimane il centro di Bangkok è praticamente in ostaggio delle “camicie rosse”.
 
D. – Perché questa decisione dei leader?
 
R. – Loro continuano a mantenere la protesta su un piano “pacifico”, di non contrasto con la popolazione locale che, infatti, in parte ha anche accolto la protesta e che partecipa, soprattutto la sera, alle manifestazioni. Ci sono però anche gruppi lealisti contrari alle “camicie rosse”, che in questi giorni si sono fatti più consistenti e che premono affinché ci sia, al più presto, una repressione militare contro le manifestazioni.
 
D. – In queste ore ha parlato il re, ma non ha fatto alcun accenno a questa crisi. Perché?
 
R. – Perché l’occasione era l’incontro con nuovi giudici della Corte suprema, quindi si è raccomandato loro di agire secondo la Costituzione. Inoltre, non è previsto che il re si occupi di queste questioni: non è previsto dalla Costituzione – in Thailandia, la monarchia è costituzionale. Inoltre, il re da molti mesi è ammalato e ricoverato in ospedale: forse in questo periodo non ha tutti gli elementi per poter giudicare pienamente quello che sta succedendo.







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