India: in Punjab i cristiani protestano per la morte di un giovane. La polizia carica
la folla
Centinaia di cristiani hanno indetto una manifestazione ingaggiando un duro scontro
con la polizia per la morte di Adil Masih, un ragazzo di 13 anni ammazzato durante
un regolamento di conti tra due bande rivali di musulmani. L’omicidio, riferisce Assist
News Service (Ans), è avvenuto il 23 aprile scorso a Dullay, villaggio della città
di Gujranwala, nella provincia pakistana del Punjab. Il giovane cristiano è stato
colpito a morte da una pallottola vagante. La notizia del decesso si è diffusa fra
i cristiani, che ieri hanno protestato in una delle vie principali del villaggio.
I manifestanti hanno bloccato la circolazione viaria e ferroviaria, chiedendo giustizia
per l’assassinio. La folla ha intonato slogan contro il governo, pur garantendo la
natura pacifica alle dimostrazioni. Tuttavia, l’intervento della polizia ha esacerbato
gli animi. Gli agenti hanno esploso in aria colpi di pistola, lanciato gas lacrimogeni
in mezzo alla folla e picchiato i manifestanti con i bastoni d’ordinanza. Il bilancio
finale del raid dei reparti di sicurezza è di cinque feriti, fra cui due giornalisti.
Testimoni oculari interpellati da Ans - riporta l'agenzia AsiaNews - confermano che
i colpi esplosi dagli agenti “hanno esasperato gli animi dei manifestanti”. La folla
ha iniziato a lanciare pietre e mattoni contro le auto e i negozi. “Alcune donne –
racconta una fonte – hanno perso i sensi a causa dei fumi sprigionati dai gas lacrimogeni”.
Durante gli scontri, durati almeno tre ore, sono rimasti contusi anche alcuni poliziotti.
Un alto funzionario della polizia ha assicurato che “ai cristiani verrà garantita
giustizia” e presto gli assassini di Adil Masih “saranno catturati, processati e condannati”.
Le violenze o gli incidenti sospetti contro i cristiani in Pakistan e le loro proprietà
non si fermano. Il 25 aprile ha preso fuoco in “circostanze misteriose” un ostello
per ragazze di Murree, cittadina collinare del Punjab. Lo denuncia il Pakistan Christian
Post, secondo cui al momento del rogo vi erano all’interno della struttura almeno
100 ragazze. Pare tuttavia che non vi siano morti né feriti, perché tutte le giovani
sono riuscite a fuggire. L’edificio si trova all’interno del complesso che ospita
la St. Deny’s Girls High School. È la seconda volta che la struttura prende fuoco
in circostanze “sospette”. Il 4 novembre scorso la scuola, di proprietà della Church
of Pakistan, legata alla diocesi di Lahore, aveva subito danni ingenti per un incendio,
le cui cause non sono mai state chiarite. (R.P.)