Iraq: quasi 70 le vittime degli attentati di ieri nei quartieri sciiti di Baghdad
In Iraq è salito ad almeno 67 morti e oltre 115 feriti il bilancio ancora provvisorio
della giornata di violenza che ieri ha colpito diversi quartieri sciiti di Baghdad.
Nella capitale sono esplose cinque autobombe. Sono in molti a puntare il dito contro
Al Qaeda, che avrebbe effettuato gli attacchi come vendetta alla cattura, domenica
scorsa, di due importanti capi dell’organizzazione terroristica. Il servizio di Giancarlo
La Vella:
Teatro delle
cinque potenti esplosioni, Sadr City, il principale quartiere sciita della città,
tutte avvenute vicino luoghi affollati come moschee e mercati, con l’obiettivo, dunque,
di uccidere il numero più alto di persone. Gli attentati sono avvenuti dopo una serie
di operazioni condotte dalle forze di sicurezza contro esponenti di primo piano di
al Qaida nel Paese. Decapitare l’organizzazione terroristica non è servito molto a
limitare il potenziale dell’organizzazione, che ha sempre l’obiettivo di contrastare
il percorso di stabilizzazione politica e sociale in Iraq. Forte la preoccupazione
internazionale per quanto avvenuto. Dopo la notizia degli attentati, ieri il presidente
americano Obama ha tenuto un briefing alla Casa Bianca. Il portavoce presidenziale,
Robert Gibbs, ha riferito che è intenzione di Obama continuare a monitorare la situazione.
Le nuove violenze in Iraq – ha detto Gibbs – non modificheranno comunque i piani statunitensi
di un ritiro definitivo delle truppe alla fine del prossimo agosto.