Crisi finanziaria greca: Atene chiede l’aiuto di Ue e Fondo monetario internazionale
Elezioni presidenziali domani in Austria. A dominare la scena l’attuale presidente
Heinz Fisher, la cui rielezione è pressoché scontata. Il vero dibattito riguarda piuttosto
il risultato che porterà a casa l’estrema destra. Il servizio di Laura Serassio:
Gradito all’80
per cento degli austriaci e presidente già da sei anni, il social democratico Heinz
Fischer non dovrebbe avere difficoltà a riconfermare la poltrona. L’altro grande partito
politico dell’Övp, dei cristiano-democratici, non ha candidato nessuno sfidante, scegliendo
un risparmio economico di fronte ad una sconfitta annunciata in partenza. In corsa,
invece, Barbara Rosenkranz, legata al partito di estrema-destra che fu di Joerg Haider
e appoggiata anche dalla Lega per il futuro dell’Austria, nata proprio dalla scissione
dai liberalnazionali del defunto governatore della Carinzia. Madre di dieci figli,
accusata di avere simpatie naziste, è sulla 50.enne Rosenkranz che si concentrano
le attese della chiamata alle urne di domani, a cui toccherà dire quanto pesa l’estrema
destra nel Paese mitteleuropeo. Sicuramente non poco. La sfidante è data al 20 per
cento e i due partiti insieme raccolgono il favore di tre austriaci su dieci. Probabilmente
poco significativa invece la candidatura del terzo sfidante, Rudolf Gehring, legato
ad un piccolo partito di ispirazione cristiana, che non è mai riuscito ad entrare
in Parlamento.