La Grecia ricorre al piano anticrisi varato da Ue e Fmi
Il primo ministro greco, Giorgio Papandreou, ha annunciato ufficialmente questa mattina
la richiesta di aiuti multilaterale a Unione Europea e Fondo monetario internazionale
(Fmi). Il progetto ha già portato a un forte rialzo delle contrattazioni alla Borsa
di Atene. Il servizio di Marco Guerra: Ricorrere al
meccanismo di sostegno Ue-Fmi per 45 miliardi di euro risponde ad “un imperativo nazionale”
di fronte all'assalto della speculazione. In un discorso trasmesso dall'isola di Kastelorizo,
dove si trovava in visita, il premier Papandreou ha spiegato alla nazione la decisione
di incaricare il ministro delle finanze Papaconstantinou di procedere all'attivazione
del meccanismo di aiuto. “È nostro dovere assumere qualsiasi decisione che impedisca
il peggio” per il popolo greco, ha quindi sottolineato Papandreou, ammettendo che
il governo di Atene aveva sperato che la “risposta forte da parte dell'Unione Europea”
sarebbe stata sufficiente per continuare a prendere in prestito a tassi di interesse
più bassi. Ma così non è andata e in questi giorni i mercati non hanno risposto per
“continuare a speculare”, il che – secondo il primo ministro greco – ha accresciuto
non solo i tassi di interesse ma anche la difficoltà di raccogliere prestiti. L’accelerazione
della crisi in Grecia arriva ad un mese dall'annuncio del piano di salvataggio Ue-Fmi
e all’indomani del "giovedì nero" di Atene cominciato a Bruxelles, dove in mattinata
Eurostat aveva lanciato un nuovo allarme sul deficit del 2009, stimandolo ad un 13,6%,
cifra più elevata del previsto. E alla pessima la reazione dei mercati è poi seguito
l’intervento Moody's, che ha deciso di abbassare da A2 ad A3 il rating del Paese ellenico.