Il cardinale Bergoglio alla plenaria dei vescovi argentini: prendersi cura di anziani
e bambini
Prendersi cura di anziani e bambini “che rischiano, a causa dell'efficientismo, del
consumismo e dell'edonismo imperante, d'essere trasformati in materiale da esperimento,
scartati come cose dal contesto umano e sociale”. Questo l’appello - di cui riferisce
L’Osservatore Romano - lanciato dall'arcivescovo di Buenos Aires e primate di Argentina,
cardinale Jorge Mario Bergoglio, durante la Messa nella cattedrale metropolitana,
che ha aperto la 90ma Assemblea plenaria della Conferenza episcopale argentina. Il
rito, concelebrato da cento presuli, ha segnato anche l'inizio delle cerimonie religiose
per il bicentenario dell'indipendenza argentina. “Occorre – ha sottolineato il porporato
– perché la Patria si senta più Patria, rompere le catene di questo cupo egoismo riconoscendo
e rispettando” la inviolabile dignità di bambini e anziani, “promuovendo i loro inalienabili
diritti”. “Preghiamo - ha sollecitato il cardinale Bergoglio - per il nostro Paese
riconoscendolo come un dono che abbiamo ricevuto in eredità; un dono che va protetto
nella sua identità storica, culturale, religiosa, morale; che va incrementato, rafforzato
e tramandato alle nuove e alle future generazioni”. Il primate di Argentina ha invitato
a non indulgere in memorie storiche e sogni utopistici, ma a operare nel presente
“ben saldi e connessi” alle radici del passato. Solo così, ha spiegato “è possibile
costruire il futuro della nazione”. “Pregare per il nostro Paese - ha evidenziato
ancora il cardinale Bergoglio affidando le intenzioni alla Madonna di Luján - è
una dimensione religiosa, un segno di fede che deve poter culminare nella virtù della
pietà per i nostri antenati e per i nostri figli. I nostri anziani e i nostri giovani
sono entrambi il futuro del nostro popolo, della nostra Patria. Gli anziani sono la
memoria vivente della nostra identità e ci infondono saggezza e discernimento. I nostri
bambini, eredi di tale patrimonio, sono insieme la storia, il futuro e la speranza
del Paese”. È urgente - ha concluso il cardinale Bergoglio - prendere coscienza, come
invita Benedetto XVI, del bisogno di affrontare e combattere lo “scandalo della povertà”
e di assecondare i sentimenti più nobili del popolo argentino “che non desidera abituarsi
alla povertà e all'ingiustizia come se fossero fatti normali e scontati”. Oggi siamo
di fronte a una povertà nuova, identificabile nell'esclusione; fenomeno sociale che
«determina chi serve e chi non serve, chi sta dentro e chi sta fuori, chi ha diritti
e chi non ha diritti”. Per il cardinale occorre che tutti, governo, partiti, istituzioni
e associazioni territoriali, aprano un “dialogo serio” per vedere come affrontare
insieme la lotta contro la povertà e l'esclusione. Non è ammissibile infatti “discutere
sulla povertà mentre nelle nostre strade ci sono bambini, giovani e anziani soli
nell'abbandono”. (R.G.)