Simposio a Taiwan su Matteo Ricci: 90 studiosi da tutto il mondo, anche dalla Cina
Almeno 90 studiosi da tutto il mondo sono radunati da ieri nell’università Fu Ren
(Xinzhuang, Taipei) per uno dei più enciclopedici convegni sulla figura del missionario
gesuita Matteo Ricci, a 400 anni dalla sua morte, avvenuta a Pechino l’11 maggio 1610.
Fra gli esperti - riporta l'agenzia AsiaNews - vi sono personalità dell’occidente
– fra cui due missionari del Pime, padre Angelo Lazzarotto e padre Gianni Criveller
– , ma soprattutto alcune personalità universitarie della Cina popolare. L’ambasciatore
di Taiwan presso la Santa Sede, Larry Wang Yu-yuan, fra i primi a parlare alla cerimonia
di apertura, ha sottolineato questo valore di rapporto culturale e religioso fra i
due lati dello Stretto. Il simposio dura 4 giorni e approfondisce in modo analitico
vari aspetti storici dell’ambiente della Cina ai tempi di Matteo Ricci e dei suoi
successori gesuiti (dinastia Ming e Qing), dei metodi missionari del tempo, con conversazioni
sulla situazione della Chiesa nella Cina contemporanea. Al simposio è giunto pure
un messaggio del cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio. In esso
il porporato sottolinea che la memoria di Matteo Ricci è viva “fra coloro che hanno
visto in lui il genio di una grande personalità, che ha saputo conoscere e valorizzare
le grandi tradizioni culturali e spirituali del popolo cinese”. Il cardinale Sodano
sottolinea pure che Matteo Ricci è stato “prima di tutto un messaggero del Vangelo
di Cristo”. Ieri nell’università Fu Ren è stata anche scoperta una statua di bronzo
dedicata al missionario. (R.P.)