2010-04-20 15:15:05

Francia: al via la prima campagna nazionale di comunicazione sulle vocazioni


Rivalorizzare lo status e la funzione del sacerdote nella società contemporanea, adottando un linguaggio moderno ed attuale: è questo l’obiettivo della prima campagna nazionale di comunicazione sulle vocazioni che si apre oggi in Francia. A promuovere il progetto, che proseguirà fino al 5 maggio, è il Servizio nazionale per le vocazioni della Conferenza episcopale francese (Cef), diretto da padre Eric Poinsot. “Questa campagna – spiega il religioso – viene lanciata in vista della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che ricorrerà domenica prossima 25 aprile. Ma essa si inquadra anche nel contesto dell’Anno Sacerdotale”, indetto da Benedetto XVI per commemorare i 150 anni dalla morte del Santo Curato d’Ars, Patrono dei sacerdoti. “L’iniziativa – continua padre Poinsot – si appella ai fedeli perché ci si dia da fare tutti insieme per la vocazione dei futuri sacerdoti e la formazioni dei seminaristi delle diocesi francesi”. Certo, sottolinea il direttore del Servizio nazionale per le vocazioni della Cef, il momento attuale, dominato dal problema degli abusi sui minori commessi da alcuni religiosi, “è un momento doloroso” per “parlare dei preti in modo sereno”. “La pedofilia ci scandalizza profondamente e non possiamo dimenticare la sofferenza delle vittime – ribadisce padre Poinsot – Tuttavia, noi vogliamo dimostrare che i sacerdoti sono uomini felici, appassionati, che vivono con gioia la loro vocazione. E questa è anche l’occasione di dimostrare che, insieme ai laici, essi devono rinnovarsi sempre più per calare lo spirito della Chiesa nella vita contemporanea”. Quindi, padre Poinsot spiega che la campagna di formazione sarà articolata in tre diversi moduli, ognuno indirizzato ad un target specifico: “Per i giovani dai 16 ai 22 anni, si è pensato ad uno stile umoristico. Oltre 70mila brochure saranno distribuite nei bar, nei ristoranti, nei cinema, nei grandi magazzini…Ogni dépliant rimanderà poi ad un sito Internet e ad un gruppo Facebook, chiamato “E perché non io?”, che vuole richiamare l’attenzione dei giovani nel momento in cui si interrogano sul loro futuro e, perché no, su un’eventuale vocazione”. Per i giovani professionisti, invece, si è pensato ad una campagna di comunicazione incentrata sul “ministero sacerdotale” e sul significato di “servitore in senso evangelico”. “In questo caso – spiega padre Poinsot – il dépliant che abbiamo concepito mostra che essere un sacerdote è un “lavoro” serio, che richiede una formazione solida, esige competenze e capacità specifiche. Si tratta di un “mestiere” appassionante in quanto diversificato: nella vita, ogni prete può essere parroco, cappellano carcerario, cappellano ospedaliero, responsabile di un movimento nazionale, rettore di un santuario…E naturalmente, tutto ciò richiede una vocazione profonda”. Infine, per le persone dai 30 anni in su, la campagna informativa avverrà tramite i giornali, come “La Croix”, “Le Monde” e “Le Figaro”: “Vogliamo – conclude padre Poinsot – lanciare un appello per l’accompagnamento vocazionale e la formazione dei seminaristi”. (I.P.)







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