2010-04-19 15:53:20

L'incontro con i giovani. Il Papa: non abbiate paura di andare controcorrente


Si è conclusa con il caloroso abbraccio dei giovani la visita apostolica del Papa a Malta. L’evento si è svolto nel Porto Grande della Valletta. Benedetto XVI ha lanciato il suo messaggio ai giovani: non abbiate paura di testimoniare la fede, andate controcorrente. Il servizio del nostro inviato a Malta, Alessandro De Carolis:RealAudioMP3
 
I valori del Vangelo stanno diventando una “contro-cultura” come ai tempi di San Paolo. Ma voi, giovani, non fatevi condizionare: testimoniare Cristo oggi richiede coraggio e sensibilità verso chi, poveri o immigrati, sono in cerca di aiuto e asilo. Pellegrino sulla scia di San Paolo, come si era definito all’inizio del viaggio, Benedetto XVI arriva tra i giovani maltesi in una moderna rivisitazione dell’approdo paolino di quasi duemila anni fa su questi lidi. Scelta simbolica del Papa, e non priva di emozione per come si è svolta, quella di presentarsi dal mare, a bordo di un catamarano col nome di “San Paolo”, che a metà pomeriggio, sotto un cielo coperto, taglia il braccio d’acqua tra il porto di Kalkara e quello di La Valletta: tre lente miglia attorniato sulla motonave da un gruppo di ragazzi e, all’esterno, da uno scenografico corteo di imbarcazioni, sullo sfondo delle fortificazioni da cui partono a ritmo otto salve di cannone.
 
(canzoni - effetti)
 
Lungo la banchina le acclamazioni sono assordanti: migliaia di giovani e un grande palco, una sorta di parallelepipedo orizzontale cavo, con a fianco una grande croce di legno. Dopo il saluto al Papa del vescovo di Gozo, Mario Grech, si accende lo spettacolo: canzoni, percussioni e violini, ma anche parole e silenzi rotti da applausi quando davanti a Benedetto XVI e sui maxischermi compaiono uno dopo l’altro i visi di un seminarista, di un giovane impegnato, di un ex detenuto e di una coppia di fidanzati e con loro il racconto di cosa significhi essere cristiani nella Malta del 21.mo secolo. Il Papa ascolta e poi risponde a loro e a tutti con un forte: “Non abbiate paura!”:
 
“Today’s culture, like every culture, promotes ideas and values…”
“La cultura odierna, come ogni cultura, promuove idee e valori che sono talvolta in contrasto con quelle vissute e predicate da nostro Signore Gesù Cristo. Spesso sono presentate con un grande potere persuasivo, rinforzato dai media e dalla pressione sociale da gruppi ostili alla fede cristiana. E’ facile, quando si è giovani e impressionabili, essere influenzati dai coetanei ad accettare idee e valori che sappiamo non sono ciò che il Signore davvero vuole da noi”. 
Dopo aver ricordato ai giovani l’esperienza del giovane Saulo, che da nemico di Cristo ne diventa “ardente” annunciatore, il Papa ha definito inimmaginabile la “profondità” e “l’intensità” che Dio nutre per ogni persona. Paolo, ha ricordato, ne rimase letteralmente travolto prima di Damasco, e così i primi maltesi che da Paolo appresero del Vangelo. Oggi, ha affermato Benedetto XVI, “dovreste essere orgogliosi” del fatto di vivere in un Paese segnato “dalla fede e dai valori cristiani”, che difende “il bambino non ancora nato” e la vita della famiglia, che dice “no all'aborto e al divorzio”:
 
“I urge you to maintain this courageous fitness to the sanctity of life…”.
“Vi esorto a mantenere questa coraggiosa testimonianza alla santità della vita e alla centralità del matrimonio e della vita famigliare per una società sana. A Malta e a Gozo le famiglie sanno come valorizzare e prendersi cura dei loro membri anziani ed infermi, ed accolgono i bambini come doni di Dio. Altre nazioni possono imparare dal vostro esempio cristiano. Nel contesto della società europea, i valori evangelici ancora una volta stanno diventando una contro-cultura, proprio come lo erano al tempo di San Paolo”. 
Siate aperti alla chiamata di Dio, anche al sacerdozio e alla vita consacrata, ha proseguito Benedetto XVI. Siate soprattutto capaci di essere solidali. E l’elenco del Papa non lascia fuori nessuna miseria antica o moderna. Chiede “di soccorrere il povero, il debole, l’emarginato”, ma anche “chi patisce la depressione o l'ansia”:
 
“We should care for the disabled, and do all we can to promote their… “.
“Dobbiamo aver cura del disabile e fare tutto quello che possiamo per promuovere la loro dignità e qualità di vita; dovremmo prestare attenzione ai bisogni degli immigrati e di coloro che cercano asilo nelle nostre terre; dovremmo tendere la mano con amicizia ai credenti e non. Questa è la nobile vocazione di amore e di servizio che tutti noi abbiamo ricevuto. Lasciate che ciò vi spinga a dedicare le vostre vite a seguire Cristo”.
 
L’ultima frase del Papa è una ripetizione, ma sono parole pronunciate in lingua maltese, che arrivano dirette al cuore dei giovani:
 
“La tibżgħux tkunu ħbieb intimi ta’ Kristu
Non abbiate paura di essere amici intimi di Cristo!”. 
(musica)







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