L'incontro con i giovani. Il Papa: non abbiate paura di andare controcorrente
Dio non rifiuta nessuno. E la Chiesa non rifiuta nessuno, ma se ci sono dei richiami
che appaiono severi è solo a causa dell’amore: è quanto ha detto il Papa incontrando
nel pomeriggio i giovani al Porto Grande della Valletta. Benedetto XVI ha poi invitato
i giovani a non avere paura: “non abbiate paura! Certamente incontrerete opposizione
al messaggio del Vangelo. La cultura odierna, come ogni cultura, promuove idee e valori
che sono talvolta in contrasto con quelle vissute e predicate da nostro Signore Gesù
Cristo. Spesso sono presentate con un grande potere persuasivo, rinforzato dai media
e dalla pressione sociale da gruppi ostili alla fede cristiana. E’ facile, quando
si è giovani e impressionabili, essere influenzati dai coetanei ad accettare idee
e valori che sappiamo non sono ciò che il Signore davvero vuole da noi. Ecco perché
dico a voi: non abbiate paura, ma rallegratevi del suo amore per voi; fidatevi di
lui, rispondete al suo invito ad essere discepoli, trovate nutrimento e aiuto spirituale
nei sacramenti della Chiesa. Qui a Malta vivete in una società che è segnata dalla
fede e dai valori cristiani. Dovreste essere orgogliosi che il vostro Paese difenda
sia il bambino non ancora nato, come pure promuova la stabilità della vita di famiglia
dicendo no all'aborto e al divorzio…Altre nazioni possono imparare dal vostro esempio
cristiano. Nel contesto della società europea, i valori evangelici ancora una volta
stanno diventando una contro-cultura, proprio come lo erano al tempo di San Paolo”.
Il Papa infine ha esortato alla solidarietà e all’accoglienza di poveri, emarginati
ed immigrati e al dialogo con i non credenti. Ecco il testo del discorso del Pontefice:
Żgħażagħ
Maltin u Għawdxin, jien kuntent ħafna li ninsab maghkom,
[Cari
giovani di Malta e Gozo, sono molto felice di essere con voi],
quale
gioia è per me essere con voi oggi nella vostra terra natia. In questo significativo
anniversario ringraziamo Dio di aver inviato l’apostolo Paolo in queste isole, che
sono state fra le prime a ricevere la Buona Novella di Nostro Signore Gesù Cristo.
Saluto
cordialmente l’Arcivescovo Cremona e il Vescovo Grech che ringrazio per le sue gentili
parole, e tutti i vescovi, sacerdoti e religiosi che sono qui. In particolare saluto
voi, giovani di Malta e Gozo, e vi ringrazio per avermi parlato dei problemi che maggiormente
vi interessano. Apprezzo il vostro desiderio di cercare e trovare la verità e di conoscere
cosa dovete fare per raggiungere la pienezza della vita.
San
Paolo, da giovane, ha avuto un’esperienza che lo ha cambiato per sempre. Come sapete,
un tempo egli era nemico della Chiesa ed ha fatto di tutto per distruggerla. Mentre
era in viaggio verso Damasco, con l’intento di eliminare ogni cristiano che vi avesse
trovato, gli apparve il Signore in visione. Una luce accecante brillò attorno a lui
ed egli udì una voce dirgli: “ perché mi perseguiti?... Io sono Gesù,
che tu perseguiti” (At 9,4-5). Paolo venne completamente sopraffatto da questo incontro
con il Signore e tutta la sua vita venne trasformata. Divenne un discepolo fino ad
essere un grande apostolo e missionario. Qui a Malta avete un particolare motivo di
rendere grazie per le fatiche missionarie di Paolo, che divulgò il Vangelo nel Mediterraneo.
Ogni
incontro personale con Gesù è un’esperienza travolgente d’amore. Dapprima, come Paolo
stesso ammette, aveva “perseguitato ferocemente la Chiesa di Dio e cercato di distruggerla”
(cfr Gal 1,13). Ma l'odio e la rabbia espresse in quelle parole furono completamente
spazzate via dalla potenza dell'amore di Cristo. Per il resto della sua vita, Paolo
ha avuto l’ardente desiderio di portare l’annuncio di questo amore fino ai confini
della terra.
Forse qualcuno di voi mi
dirà che San Paolo è stato spesso severo nei suoi scritti. Come posso affermare che
egli ha diffuso un messaggio d’amore? La mia risposta è questa. Dio ama ognuno di
noi con una profondità e intensità che non possiamo neppure immaginare. Egli ci conosce
intimamente, conosce ogni nostra capacità ed ogni nostro errore. Poiché egli ci ama
così tanto, egli desidera purificarci dai nostri errori e rafforzare le nostre virtù
così che possiamo avere vita in abbondanza. Quando ci richiama perché qualche cosa
nelle nostre vite dispiace a lui, non ci rifiuta, ma ci chiede di cambiare e divenire
più perfetti. Questo è quanto ha chiesto a San Paolo sulla via di Damasco. Dio non
rifiuta nessuno. E la Chiesa non rifiuta nessuno. Tuttavia, nel suo grande amore,
Dio sfida ciascuno di noi a cambiare e diventare più perfetti.
San
Giovanni ci dice che questo amore perfetto scaccia il timore (cfr 1Gv 4,18). E perciò
dico a tutti voi “Non abbiate paura!”. Quante volte ascoltiamo queste parole nelle
Scritture! Sono state indirizzate dall’angelo a Maria nell’Annunciazione, da Gesù
a Pietro, quando lo ha chiamato ad essere un discepolo, e dall’angelo a Paolo la vigilia
del suo naufragio. A quanti di voi desiderano seguire Cristo, come coppie sposate,
genitori, sacerdoti, religiosi e fedeli laici che portano il messaggio del Vangelo
al mondo, dico: non abbiate paura! Certamente incontrerete opposizione al messaggio
del Vangelo. La cultura odierna, come ogni cultura, promuove idee e valori che sono
talvolta in contrasto con quelle vissute e predicate da nostro Signore Gesù Cristo.
Spesso sono presentate con un grande potere persuasivo, rinforzato dai media e dalla
pressione sociale da gruppi ostili alla fede cristiana. E’ facile, quando si è giovani
e impressionabili, essere influenzati dai coetanei ad accettare idee e valori che
sappiamo non sono ciò che il Signore davvero vuole da noi. Ecco perché dico a voi:
non abbiate paura, ma rallegratevi del suo amore per voi; fidatevi di lui, rispondete
al suo invito ad essere discepoli, trovate nutrimento e aiuto spirituale nei sacramenti
della Chiesa.
Qui a Malta vivete in una
società che è segnata dalla fede e dai valori cristiani. Dovreste essere orgogliosi
che il vostro Paese difenda sia il bambino non ancora nato, come pure promuova la
stabilità della vita di famiglia dicendo no all'aborto e al divorzio. Vi esorto a
mantenere questa coraggiosa testimonianza alla santità della vita e alla centralità
del matrimonio e della vita famigliare per una società sana. A Malta e a Gozo le famiglie
sanno come valorizzare e prendersi cura dei loro membri anziani ed infermi, ed accolgono
i bambini come doni di Dio. Altre nazioni possono imparare dal vostro esempio cristiano.
Nel contesto della società europea, i valori evangelici ancora una volta stanno diventando
una contro-cultura, proprio come lo erano al tempo di San Paolo.
In
quest’Anno Sacerdotale, vi chiedo di essere aperti alla possibilità che il Signore
possa chiamare alcuni di voi a darsi totalmente al servizio del suo popolo nel sacerdozio
e nella vita consacrata. Il vostro Paese ha dato molti eccellenti sacerdoti e religiosi
alla chiesa. Siate ispirati dal loro esempio e riconoscete la profonda gioia che proviene
nel dedicare la propria vita all’annuncio del messaggio dell’amore di Dio per tutti,
senza eccezione.
Ho già parlato della
necessità di aver cura dei più giovani, degli anziani e degli infermi. Ma il cristiano
è chiamato a portare il salutare messaggio del Vangelo a tutti. Dio ama ogni singola
persona di questo mondo, anzi egli ama ogni singola persona di ogni epoca della storia
del mondo. Nella morte e risurrezione di Gesù, resa presente ogni volta che celebriamo
la Messa, egli offre la vita in abbondanza a tutte queste persone. Come cristiani
siamo chiamati a manifestare l’amore di Dio che comprende tutti.Dobbiamo
perciò soccorrere il povero, il debole, l’emarginato; dobbiamo avere una cura speciale
per coloro che sono in difficoltà, che patiscono la depressione o l'ansia; dobbiamo
aver cura del disabile e fare tutto quello che possiamo per promuovere la loro dignità
e qualità di vita; dovremmo prestare attenzione ai bisogni degli immigrati e di coloro
che cercano asilo nelle nostre terre; dovremmo tendere la mano con amicizia ai credenti
e non. Questa è la nobile vocazione di amore e di servizio che tutti noi abbiamo ricevuto.
Lasciate che ciò vi spinga a dedicare le vostre vite a seguire Cristo. La
tibżgħux tkunu ħbieb intimi ta’ Kristu. [Non abbiate paura di essere
amici intimi di Cristo!]
Cari giovani,
mentre sto per lasciarvi, desidero che sappiate quanto vi sono vicino e che ricordo
voi, i vostri familiari e i vostri amici nelle mie preghiere. “Selluli
għaż-żgħażagħ Maltin u Għawdxin kollha.” [“Date i miei saluti a tutti
i giovani di Malta e Gozo”].