L'amore di Dio salva, non la tecnologia; non lasciatevi irretire dalle voci che invitano
a mettere da parte la fede: così il Papa nella Messa a Floriana
Malta ha accolto il Papa con una grande e calorosa partecipazione: circa centomila
persone hanno salutato Benedetto XVI lungo le strade, ieri pomeriggio al suo arrivo,
per questa visita apostolica in occasione dei 1950 anni del naufragio di San Paolo
in quest'isola del Mediterraneo. E stamani, il Piazzale dei Granai, a Floriana, non
è bastato a contenere la folla per la Messa presieduta dal Pontefice: erano attesi
15 mila fedeli; ne sono giunti 50 mila. Il Papa, nell’omelia, ha esortato a non lasciarsi
irretire da quelle voci che invitano a mettere da parte la fede. Non è la tecnologia
che salva – ha detto – ma l’amore di Dio. Diamo la linea al nostro inviato a Malta,
Alessandro De Carolis:
(canto) Non
c’è un momento in cui la vita di una persona non dipenda interamente da Dio. Pensare
che possa essere un altro “qualcosa”, forse un ritrovato tecnologico, a salvare l’uomo
dal male è una pura illusione. Solo Dio conosce la rotta che conduce “a un porto sicuro”.
Questo, ha spiegato Benedetto XVI ai maltesi, è ciò che quel giorno d’inverno del
60 dopo Cristo, sballottati dalle onde del Mediterraneo, sperimentarono Paolo e i
suoi compagni di un pericoloso naufragio e di un’insperata salvezza. E questo è ciò
che quell’evento lontano insegna all’uomo di oggi, che spesso, con poca coscienza,
si affida al solo ingegno della scienza. (canto) Imponente
il colpo d’occhio offerto dalla grande e affollata Piazza dei Granai a Floriana. A
sinistra della Chiesa di San Publio, l’altare della Messa papale, protetto da una
tettoia e inquadrato in una serie di cornici concentriche bianche, a loro volta comprese
da un semicerchio composto di pannelli, quasi come una gigantesca porzione d’ostia.
Con al fianco l’arcivescovo di Malta, Paul Cremona, e il vescovo di Gozo, Mario Grech,
Benedetto XVI ha presieduto con circa 800 sacerdoti la celebrazione tornando all’omelia
sui temi paolini, così profondamente innestati nella fede dei maltesi. So che è “una
pagina che amate ascoltare”, ha detto il Pontefice ai 40 mila fedeli presenti nella
piazza, che avevano ascoltato la lettura degli Atti degli Apostoli sul naufragio di
Paolo. In quei momenti drammatici l’Apostolo, ha ricordato Benedetto XVI, esortò gli
altri “a porre la loro fiducia solo in Dio”. “Anche noi – ha soggiunto – dobbiamo
porre la nostra fiducia in Lui solo”: It is
tempting to think that today... ”Si è tentati di pensare che l’odierna
tecnologia avanzata possa rispondere ad ogni nostro desiderio e salvarci dai pericoli
che ci assalgono. Ma non è così. In ogni momento della nostra vita dipendiamo interamente
da Dio, nel quale viviamo, ci muoviamo ed abbiamo la nostra esistenza. Solo lui può
proteggerci dal male, solo lui può guidarci tra le tempeste della vita e solo lui
può condurci ad un porto sicuro, come ha fatto per Paolo ed i suoi compagni, alla
deriva sulle coste di Malta”. Coste sulle quali, ha osservato, “molti
viaggiatori sono sbarcati” nel corso della storia, anche se non tutti hanno portato
del bene. Il Papa si è complimentato con i maltesi per aver saputo scegliere il meglio
di ciò che i secoli hanno portato nel Paese e li ha esortati “a continuare così”: Not
everything that today's world proposes... “Non tutto quello che il
mondo oggi propone è meritevole di essere accolto dai maltesi. Molte voci cercano
di persuaderci di mettere da parte la nostra fede in Dio e nella sua Chiesa e di scegliere
da se stessi i valori e le credenze con i quali vivere. Ci dicono che non abbiamo
bisogno di Dio e della Chiesa”. A contrario, ha ripetuto, “in ogni
ambito della vita necessitiamo dell’aiuto della grazia di Dio” e di nuovo il Pontefice
ha insistito perché i maltesi continuino a “esplorare la ricchezza e la profondità
del dono di Paolo” e a “consegnarlo” a chiunque: No visitor
to malta could fail to be impressed... “Ogni visitatore di Malta
dovrebbe essere impressionato dalla devozione della sua gente, dalla fede vibrante
manifestata nelle celebrazioni nei giorni di festa, dalla bellezza delle sue chiese
e dei suoi santuari. Ma quel dono ha bisogno di essere condiviso con altri, ha bisogno
di essere espresso”. Ancor più intenso si è fatto il tono di Benedetto
XVI quando la sua riflessione si è soffermata sul ruolo del sacerdozio. Il 9 maggio
2001, la Piazza dei Granai aveva visto Giovanni Paolo II beatificare una figura molto
amata dai maltesi, Dun Ġorġ Preca. Rivolgendosi ai presbiteri, Benedetto XVI ha detto: Let
him serve as a model and an inspirationfor you... “Prendetelo come
modello ed ispirazione per voi, mentre adempite la missione che avete ricevuto di
pascere il gregge del Signore. Ricordate anche la domanda che il Signore Risorto ha
rivolto tre volte a Pietro: ‘Mi ami tu?’. Questa è la domanda che egli rivolge a ciascuno
di voi. Lo amate? Desiderate servirlo con il dono della vostra intera vita? (…) Con
Pietro abbiate il coraggio di rispondere: ‘Sì, Signore, tu sai che io ti amo’ e accogliete
con cuore grato il magnifico compito che egli vi ha assegnato”. Il
dialogo tra Gesù e Pietro che lo aveva rinnegato dimostra, ha osservato il Pontefice,
che le “ferite spirituali” hanno bisogno della “misericordia divina” per essere guarite.
Esperienza questa, aveva notato in precedenza mons. Cremona nel suo indirizzo di saluto,
di cui è consapevole la Chiesa maltese, “umile abbastanza da riconoscere gli errori
e i peccati dei suoi membri ma abbastanza forte per contare sulla presenza dello Spirito
Santo”. (canto) Gli applausi – scoppiati
in particolare quando Benedetto XVI ha pronunciato alcune parole in lingua maltese
(“Għożżu l-fidi u l-valuri li takom l-Appostlu Missierkom San Pawl”
- Preservate la fede e i valori che vi sono stati trasmessi dal vostro padre,
l’apostolo San Paolo) – hanno accompagnato anche la recita del Regina Coeli
al termine della Messa. Il Papa ha ricordato la “particolare devozione” che i maltesi
nutrono verso la Madonna – venerata in particolare nel Santuario di Nostra Signora
di Ta’ Pinu, sull’Isola di Gozo – ed ha deposto ai piedi dell’immagine mariana al
lato dell’altare una Rosa d’oro come segno del suo affetto. Il Pontefice ha poi invitato
i presenti a unirsi in preghiera di ringraziamento per la Beatificazione di Bernardo
Francisco De Hoyos, avvenuta oggi a Valladolid, in Spagna. L’ultimo pensiero di Benedetto
XVI è stato per i pellegrini di lingua italiana, giunti in particolare da Lampedusa
e Linosa, salutati con queste parole: “Grazie per essere venuti a condividere
questo momento di celebrazione e di preghiera con i fratelli e le sorelle maltesi.
Che l’Apostolo Paolo, del quale commemoriamo l’anniversario della presenza in queste
isole, sia per voi un esempio di fede salda e coraggiosa di fronte alle avversità”. (canto)