Crescono in tutta Europa i disagi per l’avanzare della nube di cenere vulcanica proveniente
dall’Islanda, che da giovedì scorso ha invaso i cieli provocando la paralisi del traffico
aereo, e che, si stima, durerà almeno per tutto il fine settimana. Prorogata la chiusura
degli scali e prese d'assalto le biglietterie ferroviarie. Compromesso anche il traffico
intercontinentale. Una situazione “mai verificatasi prima”, dicono gli esperti, che
richiede misure eccezionali. Il servizio di Claudia Di Lorenzi: 3 Milioni
di passeggeri rimasti a terra, decine di migliaia i voli cancellati, aeroporti chiusi
e treni presi d'assalto: in Europa resta alta l’emergenza per il blocco del trasporto
aereo causato dalla nube di cenere vulcanica proveniente dall’Islanda. Colpiti una
ventina di Paesi e bloccati tra gli altri gli scali di Londra, Francoforte, Parigi,
Barcellona e Amsterdam. Si vola solo in Grecia, Portogallo, Russia, Turchia e Ucraina.
In Italia l'Enac ha esteso l'interdizione al volo negli scali di Torino, Milano, Bergamo,
Trieste, Treviso e Bologna fino alle 8 di domani mattina, stessa sorte per gli scali
di Firenze, Pisa, Genova e Venezia, mentre crescono i disagi per passeggeri e lavoratori
degli hub: negli scali milanesi di Linate e Malpensa addetti ai bagagli e controllori
dei varchi, da ieri e per due giorni, sono stati messi in ferie o in cassa integrazione,
mentre la protezione civile ha fornito brandine per i viaggiatori bloccati, come pure
a Fiumicino. Consentiti solo i voli militari, di emergenza e di Stato, mentre le compagnie
aeree assicurano il rimborso del biglietto per coloro che non vogliono posticipare
il volo, ma i passeggeri in partenza cercano soluzioni alternative. Prese d’assalto
le stazioni ferroviarie, aumentano le corse e si allungano le file. In un comunicato
diffuso ieri Trenitalia ha fatto sapere che non ci sono posti sui treni per il Nord
Europa almeno fino al 23 aprile, e il ministro dei Trasporti Altero Matteoli ha invitato
a “mettersi in viaggio solo per effettive necessità”. Mentre prosegue il monitoraggio
da parte del Ministero della salute italiano che non rileva rischi per l’uomo, ingenti
si rivelano le perdite per il settore dei trasporti: è di circa 200 milioni di dollari
al giorno il danno economico stimato, una cifra destinata a crescere col protrarsi
del blocco dei voli.