Annunciate a tutti la bellezza della fede: così il Papa alla Grotta di San Paolo
Nella serata di ieri, il Papa ha visitato la Grotta di San Paolo a Rabat, dove, secondo
la tradizione, l’Apostolo delle Genti passò tre mesi predicando e facendone il punto
di riferimento per la prima comunità cristiana. Su questo evento, il servizio del
nostro inviato Alessandro De Carolis: La nube di cenere
sui cieli d’Europa non ha fermato ieri il volo di Benedetto XVI, come 1950 anni fa
una tempesta sul Mediterraneo non fermò San Paolo, che anzi seppe trasformare quello
che allora apparve un approdo certamente “non programmato” – il naufragio sulle spiagge
maltesi – nell’inizio di una lunghissima storia cristiana. Risale con questa consapevolezza
Benedetto XVI dalla penombra silenziosa che avvolge la Grotta di San Paolo a Rabat
per spiegare alla folla – che qui è pronta ad acclamarlo con grandi feste ad ogni
sua apparizione in pubblico – che se i “marinai possono tracciare una rotta”, è Dio,
“nella sua sapienza e provvidenza” a dispiegare “il proprio itinerario”. "Today
the same Gospel which Paul preached continues to summon the people ....". "Oggi
lo stesso Vangelo che Paolo predicò continua a esortare il popolo di queste isole
alla conversione, ad una nuova vita e ad un futuro di speranza. Mentre mi trovo fra
voi come Successore dell’apostolo Pietro, vi invito ad ascoltare la parola di Dio
con animo nuovo, come fecero i vostri antenati, e di lasciare che essa sfidi i vostri
modi di pensare e la maniera in cui trascorrete la vostra vita”. Un
po’ di ritardo sui tempi previsti, il Papa era giunto intorno alle 20.20 alla Chiesa
di San Paolo, che da secoli sovrasta la Grotta: si è inginocchiato in preghiera davanti
alla statua dell’Apostolo, ha offerto una lampada votiva in argento cesellata a mano
da maestri orafi romani, quindi tornato all’esterno della Chiesa si è rivolto alla
gente e in particolare ai 250 missionari presenti, che sull’esempio di San Paolo hanno
imparato il valore dell’essere apostoli in tutto il mondo: "Dear
missionaries: I thank all of you, in the name of the whole Church, ...". “Cari
missionari: ringrazio ciascuno di voi, a nome di tutta la Chiesa, per la vostra testimonianza
al Signore Risorto e per le vite spese al servizio degli altri. La vostra presenza
ed attività in così tanti Paesi del mondo fa onore alla vostra Patria e testimonia
la spinta evangelica innestata nella Chiesa a Malta”. Ma
tutti i maltesi, in ogni ambito della loro vita, sono stati esortati da Benedetto
XVI a dare testimonianza, specie ai giovani, della “bellezza” e della “ricchezza”
della fede cattolica: "In the face of so many threats to
the sacredness of human life, ... ". “Di fronte a così tante minacce
alla sacralità della vita umana, alla dignità del matrimonio e della famiglia, non
hanno forse bisogno i nostri contemporanei – si è chiesto il Papa – di essere costantemente
richiamati alla grandezza della nostra dignità di figli di Dio e alla vocazione sublime
che abbiamo ricevuto in Cristo?” Il senso profondo di questa
domanda lasciata in consegna, come un pungolo collettivo, ai maltesi, Benedetto XVI
l’ha affidata come auspicio nella frase scritta nel Libro degli Ospiti della Grotta
di San Paolo: “In questo luogo santo, che ha conosciuto i passi pellegrini di San
Paolo, prego che come lui noi possiamo conoscere, amare e servire il Signore risorto
nella pace e nella gioia. Dio benedica Malta e Gozo".