La Polonia commemora le vittime di Smolensk. Il saluto del cardinale Bertone
Giornata di commemorazione in Polonia per le 96 vittime della sciagura aerea di Smolensk,
in cui hanno perso la vita anche il presidente polacco Lech Kaczynski e sua moglie
Maria. La cerimonia funebre è iniziata poco dopo le 12, davanti a centinaia di migliaia
di persone. In occasione dei funerali pubblici anche il messaggio del cardinale segretario
di Stato Tarcisio Bertone, che ha esortato il Paese e l’Europa tutta a stringersi
nella solidarietà e a non perdere la fiducia in Dio. Il servizio di Cecilia Seppia: Le 8.56 in
Polonia quando, ad una settimana esatta dalla tragedia aerea di Smolensk, costata
la vita a 96 persone, le campane e le sirene di tutto il Paese hanno cominciato a
suonare a lutto. Le auto si sono fermate, per la strada le persone si sono raccolte
in preghiera e pian piano tra montagne di fiori e milioni di candele accese hanno
cominciato a riversarsi nella storica piazza Pilsudski a Varsavia, dove alle 12 è
iniziata la cerimonia civile di commemorazione. Circa un milione e mezzo i partecipanti
che hanno voluto rendere omaggio alle vittime in un clima di raccoglimento e di unità
come auspicato nei giorni scorsi dalla Conferenza episcopale polacca. Prima dei discorsi
del presidente della Camera, Bronislaw Komorowski, e del premier Donald Tusk,
i nomi delle vittime sono stati scanditi uno ad uno a cominciare da quello del presidente
Lech Kaczynski e di sua moglie Maria. Alle 13 circa è iniziata la celebrazione
eucaristica presieduta dal nunzio apostolico in Polonia, mons. Jozef Kowalczyk.
Per l’occasione anche il messaggio del cardinale segretario di Stato,Tarcisio Bertone, trasmesso questa mattina dalla televisione
nazionale polacca. Sentiamo le sue parole: "Questa tragedia
non colpisce solo la Polonia, ma colpisce l'Europa come tale, di cui la Polonia è
un Paese fondamentale, anche per la sua salda fondazione nei principi cristiani, nella
tradizione cristiana, che hanno forgiato l'Europa nella sua missione di civiltà nella
storia del mondo. Ho incontrato tante volte il signor presidente, a volte anche accompagnato
dalla sua signora: lo ho incontrato qui a Roma quando è venuto per le canonizzazioni
e in visita ufficiale; ma lo ho anche incontrato in Polonia. Ho sempre trovato in
lui un uomo politico profondamente motivato cristianamente, con un alto senso di responsabilità
verso se stesso e verso il popolo che rappresentava e che guidava, senza paura di
dichiararsi cattolico nella vita privata o nella vita pubblica e senza nascondere
le sue origini e la sua profonda ispirazione cattolica. Egli voleva portare questa
linfa anche nello spirito dell'Europa del Terzo Millennio e lo ha fatto con coraggio!". Dal
porporato ancora l’esortazione a stringersi nella solidarietà, di fronte ad un dolore
che – ha ribadito - non è soltanto della Polonia ma ha attraversato il mondo; quindi
l’invito a non dimenticare il simbolo della Croce, ad essere fedeli ad essa anche
di fronte ad avvenimenti come questi: "Il popolo polacco non deve scoraggiarsi
in questo momento, ma deve - forte della sua fede in Dio e del suo saldo patriottismo,
che si rivela anche adesso nelle fiumane di popolo che vanno a rendere omaggio e a
salutare ancora una volta il presidente e la sua consorte - avere fede nel Signore
della storia, che guida ed accompagna i destini dei popoli e soprattutto - come ha
già fatto nella storia della Polonia - accompagnerà anche il futuro della Polonia.
E' molto espressivo il simbolo della Croce che dobbiamo continuamente approfondire
nella nostra vita e davanti a tutti gli avvenimenti della nostra vita. La Croce è
un segno di sostegno e di salvezza. E' il segno della vittoria finale del bene sul
male; della verità sulla menzogna; della vita sulla morte". La
giornata commemorativa di oggi si chiuderà con una Messa funebre alle 18.00 nella
cattedrale di San Giovanni sempre a Varsavia. Domani le esequie solenni a Cracovia
dove è attesa la partecipazione di un centinaio di delegazioni straniere. Tra queste
anche il presidente russo Medvedev e il capo della Casa Bianca Obama, il cui arrivo
potrebbe però essere minacciato dalla nube vulcanica islandese che ha costretto alla
chiusura dello spazio aereo di gran parte d’Europa.