La Chiesa proclama Beato il gesuita spagnolo Bernardo Francisco de Hoyos: nel 1700
diffuse in Spagna la devozione per il Sacro Cuore di Gesù
Tra aprile e giugno la Chiesa proclamerà sette nuovi Beati. Il primo tra questi è
Bernardo Francisco de Hoyos (1711-1735), sacerdote spagnolo della Compagnia di Gesù
morto prematuramente di tifo all’età di 24 anni. Il rito di beatificazione sarà presieduto
domani, nella cattedrale di Valladolid, dall’arcivescovo Angelo Amato, prefetto della
Congregazione delle Cause dei Santi. La missione del nuovo Beato fu quella di diffondere
in Spagna la devozione verso il Sacro Cuore di Gesù. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
L’eredità
che ci lascia il nuovo Beato è un patrimonio di inestimabile valore. La sua vita ci
testimonia che tutti gli uomini possono trovare la vera ricchezza se guardano alle
cose del cielo e non solo a quelle della terra, come ricorda San Matteo in questo
passo evangelico:
“Il Regno dei Cieli è simile a
un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno
di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo”.
Bernardo
Francisco de Hoyos ha trovato questo “tesoro nascosto” nel Cuore di Gesù. Nel suo
diario è fissato il momento che ha cambiato la sua vita:
“Sentii nel
mio spirito uno straordinario movimento, forte, dolce e non impetuoso, per cui andai
subito davanti al Signore Sacramentato per offrirmi al suo Cuore, per cooperare per
quanto potevo, almeno con le preghiere, alla diffusione del suo culto”. La
spiritualità del Cuore di Gesù fu dunque per Bernardo Francisco de Hoyos un’esperienza
intensa di preghiera e di carità, come sottolinea al microfono di Roberto
Piermarini, l’arcivescovo Angelo Amato: “Ponendo
il suo cuore accanto al Cuore di Gesù, egli divenne un serafino infiammato di carità.
Ascoltare il battito del Cuore di Cristo significa parlare con Gesù e attingere la
verità da Colui che è la Verità in persona”.
La vita del nuovo Beato
ci insegna che è possibile vivere in grazia solo se strettamente attaccati al Cuore
di Cristo e al suo perdono misericordioso. Ancora l’arcivescovo Angelo Amato:
“Il
Beato Bernardo Francisco de Hoyos esorta i suoi confratelli, ma anche tutti i consacrati
e le consacrate del mondo a vivere un'esistenza virtuosa, la cui concreta possibilità
è frutto della grazia, proveniente dai Sacramenti della Riconciliazione e dell'Eucaristia”.
Gli
ultimi istanti di vita del nuovo Beato sono un'ulteriore straordinaria testimonianza,
soprattutto in questo Anno Sacerdotale. Il nuovo Beato morì nel 1735, dopo alcuni
mesi di sacerdozio, a soli 24 anni. Queste furono le sue ultime parole:
“Che
bello abitare nel Sacro Cuore di Gesù!”
La passione
di Bernardo per il Cuore di Gesù - scrive il preposito generale dei Gesuiti, padre
Adolfo Nicolás - corrisponde fedelmente “alla devozione che Sant'Ignazio sentiva per
Gesù povero e umile". Padre Nicolás, in occasione della beatificazione di Bernardo
Francisco de Hoyos, invita infine tutta la Compagnia a "rinnovare l'amore personale
per Gesù", "a desiderare con la sua volontà, a ricordare con la sua memoria".