Domani si celebra la Giornata dell'Università Cattolica
“Uno slancio creativo per nuovi modelli di sviluppo”: è questo il tema scelto per
festeggiare l’86.ma Giornata dell’Università Cattolica, che sarà festeggiata domani
presso la sede di Roma della Cattolica. “Un modello nuovo di sviluppo ci riguarda
da vicino – scrive il rettore Lorenzo Ornaghi, nel suo messaggio per l’occasione –
e tocca direttamente la nostra famiglia, i nostri figli, ogni associazione e istituzione,
il nostro intero Paese”. “Diventa urgente e sempre più indispensabile – ha concluso
il responsabile dell’ateneo – uno slancio creativo in tutti coloro che, pensando al
futuro dell’Italia e al suo sviluppo, hanno a cuore il bene delle generazioni più
giovani”. Questo il programma della festa: alle 10.00, nella hall del Policlinico
Gemelli, spettacolo teatrale di musica e intrattenimento dedicato ai degenti, ai loro
familiari e a tutta la comunità universitaria; alle 12.00, presso la chiesa centrale
della sede romana, la celebrazione eucaristica officiata da mons. Vincenzo Di Mauro,
segretario della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede. L’università
Cattolica del Sacro Cuore fu fondata nel 1921 a Milano da padre Agostino Gemelli;
oggi ha cinque sedi (oltre Milano anche Roma, Brescia, Campobasso e Piacenza-Cremona),
14 facoltà, 42mila studenti e oltre 1.400 docenti che la classificano come l’ateneo
cattolico più grande d’Europa. L’offerta formativa ai giovani è di 87 corsi laurea,
53 scuole di specializzazione, circa 100 master e 7 Alte Scuole, in cui ogni giorno
ci si confronta con le nuove frontiere dell’economia e della bioetica, il recupero
dei beni culturali, le trasformazioni nel campo del diritto, le dinamiche familiari,
il fenomeno dei mass media, l’evoluzione dei sistemi politici, i traguardi della medicina,
le applicazioni tecnologiche, della matematica e della fisica e le recenti scoperte
nella ricerca ambientale. Nel 1924 i fondatori decisero che nella terza domenica di
Pasqua di ogni anno si manifestasse in tutte le parrocchie in maniera più evidente
il legame tra l’ateneo e i cattolici italiani. (R.B.)