2010-04-17 15:49:17

Costa d’Avorio: evangelizzazione con il sostegno di Aiuto alla Chiesa che Soffre


Un’attività di evangelizzazione particolare, scandita dal timbro tradizionale del balafon (strumento musicale tipico dell’Africa occidentale e simile allo xilofono), che suona musica liturgica: è la proposta del vescovo di Odienné, in Costa d’Avorio, Antoine Koné. Qui, su una popolazione di 20 milioni di persone, i cattolici rappresentano il 25 per cento del totale, e vivono, come gli altri, in condizioni di estrema povertà. Manca tutto: dall'acqua potabile all’elettricità, al lavoro. Il presule, con l’obiettivo di dare lavoro alla popolazione locale, ha deciso di acquistare un appezzamento di terra di 150 acri, dove realizzerà una piantagione di cocco, e due buoi per il lavoro agricolo. Il vescovo Koné era già apprezzato dai giovani della sua diocesi - molto estesa territorialmente, ma con appena 2500 cattolici - perché da tempo insegna loro l’arte del balafon, riuscendo tra l'altro a portare le frequentazioni della Messa domenicale da pochi partecipanti a circa 700 presenze. Per l’acquisto del terreno, mons. Koné ha chiesto aiuto all’associazione caritativa cattolica "Aiuto alla Chiesa che Soffre" (Acs). “L’associazione generalmente non sostiene progetti che danno lavoro ai laici, tranne in casi estremi come questo”, ha detto alla Zenit la coordinatrice dei progetti per l’Africa di Acs, Christine du Coudray, di ritorno dal viaggio in Costa d’Avorio, dove ha trovato una Chiesa che soffre un profondo senso di abbandono e una grande frustrazione che deriva dall’isolamento dal mondo esterno. “I vescovi e i fedeli affrontano situazioni d’emergenza e non sanno a chi rivolgersi”, ha detto ancora, sottolineando che le difficili condizioni economiche e sociali del Paese risalgono al 2000, quando scoppiò la violenza che ha diviso la Costa d’Avorio tra le aree ribelli del nord e il sud controllato dal governo. Il viaggio nel Paese africano di "Aiuto alla Chiesa che Soffre" ha toccato 9 delle 15 diocesi esistenti ed ha evidenziato diversi problemi come la necessità di programmi catechetici. In alcune diocesi sono presenti progetti di sostegno, curati dal movimento Youth Alive - che ha base in Uganda - sulla prevenzione dell’Aids, la lotta all’abuso di alcol e droghe e il contrasto al fenomeno della prostituzione. Acs è anche impegnata nella ricostruzione dei seminari, spesso ospitati in edifici profondamente danneggiati e mai ristrutturati. (R.B.)







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