Costa d’Avorio: evangelizzazione con il sostegno di Aiuto alla Chiesa che Soffre
Un’attività di evangelizzazione particolare, scandita dal timbro tradizionale del
balafon (strumento musicale tipico dell’Africa occidentale e simile allo xilofono),
che suona musica liturgica: è la proposta del vescovo di Odienné, in Costa d’Avorio,
Antoine Koné. Qui, su una popolazione di 20 milioni di persone, i cattolici rappresentano
il 25 per cento del totale, e vivono, come gli altri, in condizioni di estrema povertà.
Manca tutto: dall'acqua potabile all’elettricità, al lavoro. Il presule, con l’obiettivo
di dare lavoro alla popolazione locale, ha deciso di acquistare un appezzamento di
terra di 150 acri, dove realizzerà una piantagione di cocco, e due buoi per il lavoro
agricolo. Il vescovo Koné era già apprezzato dai giovani della sua diocesi - molto
estesa territorialmente, ma con appena 2500 cattolici - perché da tempo insegna loro
l’arte del balafon, riuscendo tra l'altro a portare le frequentazioni della Messa
domenicale da pochi partecipanti a circa 700 presenze. Per l’acquisto del terreno,
mons. Koné ha chiesto aiuto all’associazione caritativa cattolica "Aiuto alla Chiesa
che Soffre" (Acs). “L’associazione generalmente non sostiene progetti che danno lavoro
ai laici, tranne in casi estremi come questo”, ha detto alla Zenit la coordinatrice
dei progetti per l’Africa di Acs, Christine du Coudray, di ritorno dal viaggio in
Costa d’Avorio, dove ha trovato una Chiesa che soffre un profondo senso di abbandono
e una grande frustrazione che deriva dall’isolamento dal mondo esterno. “I vescovi
e i fedeli affrontano situazioni d’emergenza e non sanno a chi rivolgersi”, ha detto
ancora, sottolineando che le difficili condizioni economiche e sociali del Paese risalgono
al 2000, quando scoppiò la violenza che ha diviso la Costa d’Avorio tra le aree ribelli
del nord e il sud controllato dal governo. Il viaggio nel Paese africano di "Aiuto
alla Chiesa che Soffre" ha toccato 9 delle 15 diocesi esistenti ed ha evidenziato
diversi problemi come la necessità di programmi catechetici. In alcune diocesi sono
presenti progetti di sostegno, curati dal movimento Youth Alive - che ha base in Uganda
- sulla prevenzione dell’Aids, la lotta all’abuso di alcol e droghe e il contrasto
al fenomeno della prostituzione. Acs è anche impegnata nella ricostruzione dei seminari,
spesso ospitati in edifici profondamente danneggiati e mai ristrutturati. (R.B.)