2010-04-17 15:26:10

A Rimini, la Scuola di formazione per studenti dell'Azione Cattolica


"La Scuola che lascia il segno!": è questo il tema della Scuola di formazione per studenti, organizzata dall’Azione Cattolica, che si chiude domani al Palacongressi di Rimini. Giunta alla sua quarta edizione, l’iniziativa vede protagonisti per questa fine settimana 1.300 ragazzi provenienti da tutta Italia. Alla segretaria nazionale del Movimento Studenti di Azione Cattolica, Saretta Marotta, Davide Dionisi ha chiesto di spiegare gli obiettivi educativi della tre giorni di Rimini.RealAudioMP3

R. – Vogliamo che sia un’occasione per gli studenti, studenti non solo dell’associazione, studenti che possano approfittare di questo regalo che l’associazione vuole fargli per tre giorni di confronto, di dibattito, di formazione. Vuole essere un invito ad uno stile di partecipazione diverso, che li porti ad abitare la scuola, a sentirla come casa, a viverla appunto da protagonisti.

 
D. – Voi avete sottolineato il fatto che le inchieste sociologiche indichino come seriamente preoccupante lo stato del rapporto che intercorre tra i giovani, dai 15 ai 18 anni, e la dimensione etica della cittadinanza. In che modo intendete intervenire in questo settore?

 
R. – C’è una forte crisi partecipativa, non soltanto a livello della scuola, ma anche nelle istituzioni, nella passione per la politica, intesa appunto come costruzione collettiva del bene comune. Ecco perché abbiamo voluto dedicare questa scuola di formazione proprio al bene comune, perché vogliamo proprio appassionare di nuovo i giovani alla cittadinanza e vogliamo poi indicargli un luogo concreto dove viverla in pieno e non rimandare questo momento, in cui eserciteranno il diritto di cittadinanza a chissà quando, magari a quando avranno acquisito il diritto di voto. Pensiamo che la scuola possa essere una palestra di democrazia e una palestra di convivenza civile, da cittadini consapevoli.

 
D. – Secondo lei, quali sono i problemi che più riguardano la scuola, il rilancio del settore scolastico?

 
R. – Innanzitutto, nella scuola bisogna investire, e non parlo soltanto di investire da un punto di vista economico, ma di energie e passione; bisogna soprattutto credere negli studenti. Vediamo che si ha molta fiducia nella generazione degli adolescenti e nella loro capacità di essere responsabili della propria vita e del proprio percorso formativo. L’educazione è anche un’interazione delle due parti, non soltanto un trasferimento bilaterale tra chi educa e chi è educato. Alla scuola manca una riforma organica, manca una riforma dei saperi, un riordino dei contenuti, del piano formativo della scuola. Certamente, togliere ore di scuola – lo diceva anche don Milani – non è la soluzione: bisogna aumentare la formazione, non diminuirla. I ragazzi hanno bisogno di più scuola, più ore e più tempo passato tra i banchi. Possiamo, però, essere tutti d’accordo su questo, solo se crediamo che la scuola è veramente un passaggio fondamentale e irrinunciabile della formazione di ogni cittadino.(Montaggio a cura di Maria Brigini)







All the contents on this site are copyrighted ©.