La Chiesa e la sfida di Internet: presentato alla Radio Vaticana il Convegno della
Cei "Testimoni digitali"
Internet nuova frontiera della comunicazione e dell’evangelizzazione. E’ il filo rosso
del convegno “Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale”, che inizierà
a Roma il 22 aprile prossimo. L’evento organizzato dalla Conferenza episcopale italiana
è stato presentato oggi presso la nostra emittente e riunirà oltre 1200 delegati provenienti
da 227 diocesi. Il Convegno si concluderà sabato 24 in Aula Paolo VI con l’udienza
di Benedetto XVI ai partecipanti. Sollecitato dai giornalisti sul caso pedofilia,
a margine della presentazione dell’evento, il segretario generale della Cei, mons.
Mariano Crociata, ha ribadito che “l’Italia è uno di quei Paesi in cui la legge civile
non prevede la denuncia di obbligo, ci atteniamo all'indicazione generale che il Papa
ha dato nella lettera ai cattolici d'Irlanda e cioè la massima cooperazione che si
esprime invitando le vittime o i colpevoli, a seconda delle possibilità, a non porre
nessun ostacolo perchè la giustizia civile faccia il suo corso". Il servizio di
Massimiliano Menichetti:
Internet
è in continua evoluzione ed influenza non solo il mondo dell’informazione, ma anche
quello della comunicazione e delle relazioni affettive. E’ partendo da questa realtà
che la Chiesa Italiana si interroga sulle nuove frontiere dell’evangelizzazione e
come rispondere alla sua missione nell’era dei Social Network. Mons. Mariano
Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana:
“I
mezzi di comunicazione non sono più strumenti ma fattori di un ambiente. Allora, alla
luce di questo, si comprende bene l’esigenza che la Chiesa in generale e i vescovi
italiani avvertono di abitare questo ambiente mediatico per portare avanti la propria
missione di evangelizzazione, contribuendo a creare una mentalità, in questo mondo
mediatico, plasmata alla luce del Vangelo”.
Il convegno
“Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale” raccoglie le radici
di “Parabole mediatiche” incontro che si tenne 8 anni fa per rafforzare l’impegno
della Chiesa italiana nel campo della comunicazione sociale. Ma cosa ci si attende
oggi? Chiara Giaccardi, docente di sociologia e antropologia
dei media all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano:
R.
- Le aspettative per questo convegno sono di incontrare persone che lavorano con passione
nell’ambito della comunicazione a diversissimi livelli, dalle parrocchie ai media
stessi, per una ‘testimonianza’, come appunto suggerisce il titolo del convegno. I
media si intrecciano tra di loro, costruiscono degli spazi e degli ambienti complessi
ed articolati. Questi ambienti offrono delle possibilità ed anche dei rischi e su
tutto questo occorre interrogarsi.
D. – Qual è la
sfida che il convegno propone?
R. – Recuperare un
protagonismo motivato e fondato su qualcosa di diverso da quello che fonda ad esempio
il protagonismo nella politica, recuperando appunto la capacità di essere testimoni
in questo ambiente digitale che ci sfida, ci interpella ma ci offre anche tante opportunità.
La Chiesa ha delle indicazioni, delle vie e delle risposte, in questa direzione, che
può proporre per una condivisione. Questo è uno spazio in cui questa proposta può,
secondo me, essere ascoltata e ricevuta.
Dunque,
la sfida educativa della Chiesa, nell’ambito della missione permanente, guarda con
attenzione ai lavori di fine aprile, per dare risposte alle tante domande dell’era
digitale.