Gli aeroporti come
metafora moderna della vita: ci si arriva, ci si ferma e poi li si abbandona. Per
altre destinazioni. Un viaggio, che talvolta assume contorni epici o annoiati,
spensierati o dolorosi, lungo il quale c’è solo una costante: quella dei cappellani.
Da New York a New Delhi, da Milano a Palermo sono sempre lì: sacerdoti pronti a confessare,
consolare, consigliare. Come farebbe un buon curato di campagna per la sua chiesa
di paese, amano alla follia la propria parrocchia volante. Perché sanno che
un aiuto dato ad un’anima in procinto di salire su un aereo può portare direttamente
a Dio