2010-04-13 15:44:14

Pio XI alla luce delle nuove fonti archivistiche: intervista con mons. Sergio Pagano e don Cosimo Semeraro


Fino a qualche anno fa gli studi storiografici su Papa Pio XI si erano in preferenza occupati di temi politico-amministrativi. Oggi, grazie all'apertura dei fondi archivistici riguardanti il Pontificato di Papa Ratti, concessa nel 2006 da Benedetto XVI, possiamo conoscere anche lo stile pastorale e l’attenzione alle necessità della Chiesa cattolica del Papa che la guidò tra le due guerre. Lo dimostra il volume ‘La sollecitudine ecclesiale di Pio XI, alla luce delle nuove fonti archivistiche’, pubblicato recentemente dalla Libreria Editrice Vaticana e presentato questo pomeriggio presso la nostra emittente. Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale su Pio XI organizzato dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche nel febbraio 2009. Sugli scopi di quell’incontro di studi Fabio Colagrande ha sentito il segretario del Comitato e curatore del volume don Cosimo Semeraro:RealAudioMP3

R. – Era preoccupazione del nostro Comitato qualificare meglio gli studi fatti su questo Pontefice. Ci siamo accorti che, nella storiografia esistente, relativa agli aspetti riguardanti l’amministrazione, la nascita dello Stato del Vaticano, a problemi riguardanti i rapporti politici tra la Santa Sede e gli Stati contemporanei, mancava a nostro parere, un approfondimento sugli aspetti del Ministero Petrino del Papa. Quindi, abbiamo chiesto agli studiosi, invitati al Congresso, di verificare soprattutto, sotto questo aspetto, cosa si poteva imparare di più dai documenti messi a disposizione, dal punto di vista dell’esercizio pastorale di questo Papa.

 
D. – Vuole, seppur brevemente, ricordarci alcuni degli aspetti particolari, che vengono sottolineati da questi studi, circa il modo in cui Papa Ratti esercitò il suo Ministero Petrino?

 
R. – La preoccupazione di essere fedele, coerente con ciò che comportava il suo impegno di Successore di Pietro. Questa è una caratteristica che appare chiarissima in tutte le varie decisioni del Pontefice, sia a livello interno della vita della Chiesa, come a livello anche di rapporti della Chiesa con le realtà esterne. Ci furono delle decisioni veramente notevoli, innovative. Pensiamo, per esempio, a tutto il campo dei Concordati. Leggendo queste formulazioni dei Concordati, si vede sempre, la preoccupazione primaria del Papa di non demordere, di non derogare assolutamente a quelli che sono i compiti fondamentali del suo mandato. Seconda cosa, l’apertura pastorale di questo Papa: la sua capacità di aggiornamento, adattamento, secondo le nuove esigenze dei tempi. Ricordo solo una cosa: la sua preoccupazione circa l’Azione Cattolica, un tipo nuovo di intervento pastorale, proporzionato ed adeguato ai nuovi tempi.

 
Il volume contiene anche una relazione del prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, il vescovo Sergio Pagano, profondo conoscitore dei fondi relativi al Pontificato di Pio XI. Eccolo commentare l’importanza di queste ricerche al microfono di Fabio Colagrande:RealAudioMP3

R. – Praticamente la figura del Papa era già abbastanza stagliata come un Papa molto energico, molto autonomo, di pensiero, di governo. Questi nuovi documenti apportano nuovi tasselli ai diversi aspetti ed inaugurano – sì, in qualche caso – una visione più completa, più approfondita del suo Pontificato e servono, soprattutto, anche a studiare proprio la sua figura di uomo di Chiesa, di uomo di pensiero, di pastore. Perciò penso che questo volume, insieme ad altri che usciranno, certamente porterà alla conoscenza sempre maggiore di questo Papa, che senza dubbio è uno dei Papi fra le due guerre di maggior interesse, e soprattutto della figura del suo segretario di Stato a partire dal ’30, che fu il cardinale Pacelli, come sappiamo.

 
D. – A questo proposito, tra i documenti accessibili dall’apertura del 2006, ci sono anche i ‘Fogli di udienza’, appunto vergati dal cardinal Pacelli, come segretario di Stato, tra il ’30 e il ’39. Lei, insieme ad altri studiosi, si è dedicato proprio allo studio di questi documenti e tra breve dovrebbe uscire un primo volume di questi studi storiografici. Vuole anticiparci qualcosa?

 
R. – Dovrebbe uscire – si spera, prima dell’estate o altrimenti dopo – il primo volume di questi Fogli di udienza, annotati criticamente del cardinal Pacelli, segretario di Stato, relativo all’anno 1930. Sono previsti poi diversi volumi: si seguirà con il ’31 fino ad arrivare al ’39. Sono Fogli di udienza tipici, particolari. Si tratta di resoconti minuziosi, fedelissimi, ordinati, meticolosi e intelligenti del cardinal Pacelli, nelle sue udienze sia con il Pontefice – Pio XI – sia con gli ambasciatori, con il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede ed alcuni cardinali o personalità. Da questi Fogli si viene a conoscere maggiormente la fedeltà anzitutto di Pacelli, scrupolosissima ad eseguire la volontà del Papa; un certo pensiero autonomo del cardinale Pacelli, che poi avrà un suo risvolto continuativo nel Pontificato, quando diventerà Papa Pio XII; e si vede anche il pensiero di Pio XI espresso in udienza con il suo segretario di Stato per le cosiddette cause maiores, che riguardavano tutta la disciplina della Chiesa, il governo della Santa Sede, della Curia. Si vede perciò quante cose passavano ogni giorno per le mani del Papa e come il Papa avesse una chiarissima visione, fino alla fine, di tutti i problemi che affrontava. Sono, perciò, dei Fogli interessantissimi che riflettono molto bene la vivezza, la quotidianità, l’approfondimento del Pontificato di Pio XI. (Montaggi a cura di Maria Brigini)







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