2010-04-13 16:04:42

Haiti: gli interventi Caritas a tre mesi dal terremoto. Drammatica la situazione dei bambini


A tre mesi dal terremoto che il 12 gennaio ha devastato Haiti, il Paese vive dei progressi grazie anche agli sforzi della Caritas, che ha raggiunto più di 1,5 milioni di sopravvissuti al sisma. Il terremoto ha provocato 230.000 morti, distrutto infrastrutture, interessato tre milioni di persone e spinto ancora più in basso un Paese già povero e sottosviluppato. I membri Caritas di più di 60 Paesi hanno sostenuto gli sforzi d'emergenza fornendo cibo, alloggi, strumenti da lavoro, acqua potabile, luoghi sicuri in cui i bambini possano giocare e studiare, assistenza sanitaria e psicologica. La rete Caritas - riferisce l'agenzia Zenit - ha speso finora più di 10 milioni di euro e progetta di rispondere all'emergenza di Haiti nei prossimi cinque anni per aiutare gli abitanti a costruire un Paese autosufficiente. L'organizzazione lavora anche con la comunità internazionale per trovare luoghi sicuri in cui alloggiare le persone ora sfollate in campi improvvisati. Fino a questo momento, ha fornito tende e teloni a 100.000 persone. I suoi programmi hanno impiegato dal momento del terremoto 2.000 haitiani. I progetti di assistenza sanitaria hanno beneficiato più di 350.000 abitanti, sono state costruite 25 scuole provvisorie e 53 istituti hanno ricevuto materiale per poter riprendere l'attività scolastica. La Caritas lavora anche a progetti di ricongiungimento familiare per i bambini che nel terremoto sono stati separati dalle proprie famiglie. L'organizzazione ha inoltre tenuto due incontri per gli agricoltori, ai quali sono stati forniti coupon per comprare semi, fertilizzanti e le provviste di cui hanno bisogno. La Caritas lavora anche con i contadini per evitare l'erosione dei suoli, esortando a piantare alberi da frutto. A tre mesi dal sisma appare ancora drammatica la situazione dei bambini di Haiti. Secondo Save the Children i bambini “debbono ancora fronteggiare il rischio di malattie e infortuni, di subire abusi o sfruttamento”. E anche il loro futuro è incerto perché il sistema scolastico locale è collassato. Si stimano in un milione e mezzo i minori colpiti dal sisma, dei quali oltre 300 mila rimasti senza casa, mentre “sono molto aumentati i minori privi di uno o entrambi i genitori, 380 mila prima del terremoto”. “I bambini sono estremamente vulnerabili e a rischio perché costretti a vivere ancora in campi affollati e di fortuna e in una città ridotta in macerie, e con ben poche famiglie in grado di fornire loro il necessario” dichiara Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia. (R.P.)







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