Polonia in lutto: sabato i funerali del presidente Kaczynski
Lutto e dolore in Polonia, mentre si moltiplicano le celebrazioni per commemorare
le vittime della tragedia aerea di Smolensk costata la vita a 96 persone, tra cui
il presidente polacco Lech Kaczynski e sua moglie. Unanime il cordoglio dal mondo
politico istituzionale e religioso. Già ieri il Papa, al Regina Coeli, aveva espresso
profondo dolore per l’accaduto. Oggi dal nunzio apostolico in Polonia, mons. Jozef
Kowalczyk, anche l’auspicio che questo sacrificio estremo possa portare frutti di
solidarietà, rispetto e amore reciproci. Il servizio di Cecilia Seppia.
Bandiere
a mezz’asta a Varsavia e in diverse capitali del mondo ancora sconvolto dalla tragedia
che poco meno di 48 ore fa ha messo in ginocchio la Polonia, lasciandola senza presidente,
senza le più alte cariche dello Stato e i vertici delle forze armate. Oggi da più
parti si sono levati appelli all’unità, mentre si cerca di fare luce sulle cause del
disastro. Da ieri tecnici polacchi e russi sono al lavoro per esaminare le registrazioni
di bordo, ma secondo il capo della commissione d'inchiesta russa le conversazioni
tra i piloti e i controllori di volo già permetterebbero di escludere l'ipotesi del
problema tecnico. Punto cruciale resta la decodifica delle scatole nere che consentirà
di stabilire se davvero i piloti del Tupolev 154 non abbiano seguito le indicazioni
della torre di controllo russa, e nonostante la nebbia si siano azzardati nell'atterraggio
finito in tragedia. In base alle prime ricostruzioni, a causare lo schianto un'ala
del velivolo rimasta incastrata tra le cime degli alberi nascoste dalla scarsa visibilità.
Dal primo ministro russo Vladimir Putin, l’invito a sentire la tragedia del popolo
polacco come tragedia di tutti. Sulla stessa linea il capo della Casa Bianca, Obama,
che ha esortato la comunità internazionale a manifestare forte solidarietà. Intanto,
il governo di Varsavia ha reso noto che i funerali del presidente polacco Lech Kaczynski
e della moglie Maria si svolgeranno sabato prossimo. Unanime il cordoglio del mondo
religioso: liturgie di suffragio sono state celebrate, sabato e domenica, anche nelle
Chiese ortodosse ed evangeliche in tutta la Polonia. Condoglianze anche dal mondo
musulmano e da quello ebraico, mentre nel Paese si continuano ad organizzare veglie
e momenti di preghiera, come conferma ai nostri microfoni Ewa Wnuk,
un’insegnante polacca raggiunta telefonicamente a Poznan da Emanuela Campanile:
"In
tutte le città del nostro Paese abbiamo fatto delle veglie di preghiera: ci siamo
incontrati tutti in piazza e nelle Chiese. Ci siamo incontrati per pregare e anche
per non dire niente, per stare in silenzio. In Polonia adesso osserviamo il silenzio,
con il pensiero rivolto a tutti coloro che sono morti e a quello che succederà. Oggi
a scuola ci siamo incontrati e abbiamo cantato il nostro inno, abbiamo osservato due
minuti di silenzio e poi siamo entrati in classe. Abbiamo parlato con i nostri ragazzi
di quello che è successo e di quello che succederà. Non abbiamo potuto fare una lezione
normale, non è stato possibile! Anche nella nostra città oggi ci sarà una Messa: ci
incontreremo tutti per pregare per le vittime e per le loro famiglie. Una delle vittime,
il parlamentare Putra, ha lasciato otto bambini. E’ importante adesso sentire che
tanta gente, di tutto il mondo, ci stia vicino. Pregate per noi!". Dal
presidente della Conferenza episcopale polacca, mons. Josef Mikalik, l’invito a comprendere
l’accaduto come un sacrificio estremo, l’omaggio dell’élite di oggi a coloro che 70
anni fa erano il meglio dell’Intelligentia del Paese. Il presule ha sottolineato il
parallelismo tra la catastrofe aerea nella quale è morto il presidente polacco e la
morte di Giovanni Paolo II, avvenuta cinque anni fa, anch’essa alla vigilia della
Domenica della Divina Misericordia. Dal primate della Polonia, mons. Henryk Muszyński,
l’appello a "superare le divisioni interne e impegnarsi nella costruzione del bene
comune della nazione”. Già ieri nella Messa solenne nella cattedrale di Wawel il cardinale
Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, aveva invitato i fedeli ad essere fiduciosi
e a guardare la tragica morte dei responsabili e le sorti del Paese alla luce della
fede. “Solo la fede in Cristo Risorto - ha detto il porporato - salva il senso di
quel sacrificio, di quel dolore”. In un telegramma di cordoglio inviato a mons. Jozef
Michalik, anche la presidenza della Conferenza episcopale italiana si dice ''profondamente
addolorata'' per ''la tragica morte del presidente Lech Kaczyski, di sua moglie, di
mons. Tadeusz Poski" ed esprime ''cordoglio'' e ''partecipazione a tanto dolore''.
''Di fronte a questo fatto - si legge nel testo firmato dal presidente della Cei,
cardinale Angelo Bagnasco - espressione dell'errore umano, chinando il capo davanti
al mistero di questa terribile morte, siamo richiamati al silenzio per dare voce solo
alla preghiera invocante conforto per tutta la nazione".