2010-04-12 14:51:38

La campagna contro il Papa oscura la lotta alla pedofilia: così don Di Noto, da 20 anni impegnato a combattere la piaga mondiale degli abusi


Da circa un mese non si fa altro che parlare di sacerdoti e pedofilia mentre la lotta delle associazioni contro gli abusi sui minori passa del tutto inosservata: lo afferma don Fortunato Di Noto, presidente dell’associazione Meter che da anni lotta contro la pedofilia on line. Solo qualche giorno fa è stato segnalato alle autorità un portale internet che riproduce immagini di abusi sessuali su due bambini, uno di un anno e l'altro di cinque. Notizie, però, che appunto nella maggior parte dei casi non sono riportate dalla stampa. Sentiamo lo stesso don Di Noto intervistato da Alessandro Guarasci.RealAudioMP3

R. – Nell’ultima settimana abbiamo denunciato più di 500 siti pedo-pornografici ma abbiamo anche fatto segnalazioni dettagliate su situazioni delicatissime che sono pervenute alla nostra attenzione tramite il numero verde nazionale. Il problema è che noi denunciamo giornalmente ma non c’è un quotidiano che riprenda la notizia.

D. – E questo perché, secondo lei?

 
R. – E’ la conferma dell’azione strumentale contro la Chiesa nei riguardi della pedofilia. Ciò non toglie che dobbiamo condannare chi si è macchiato di questi reati e quindi, di conseguenza, queste persone si devono assumere le proprie responsabilità. La Chiesa sta reagendo in maniera molto chiara, trasparente ed evidente. Però questo la dice veramente lunga su come i media, a livello internazionale ma anche italiano, delle denunce formali di una nostra realtà associativa, pioniera nel campo, conosciuta in tutto il mondo e veritiera nelle segnalazioni che facciamo, non dicono una sola parola. Immaginate abusatori a viso aperto che stuprano i bambini, anche neonati, che si fanno riprendere in video e in foto, visibili a tutti e nessuno scrive una parola.

 
D. – Questo vuol dire che, secondo lei, c’è un attacco alla Chiesa e al Papa in questo momento?

 
R. – Ma è così plateale ed evidente la cosa! Il problema della pedofilia è complesso, trasversale, globale, perché è sotto gli occhi di tutti che gli abusi sessuali avvengono a 170 milioni di minori nel mondo. Basta navigare un po’ e trovare veramente l’inenarrabile. Pensare però che dobbiamo semplicemente fare, da un mese a questa parte, solo ed esclusivamente l’equazione "preti uguale pedofilia", questo ormai sta diventando un attacco strumentale e plateale. Io che mi occupo di lotta alla pedofilia da 20 anni, per strada mi hanno visto col collettino bianco e mi hanno detto: “Prete, sei un pedofilo!”.

 
D. – I governi occidentali quanto fanno per lottare contro la pedofilia?

 
R. – I governi stanno adottando, in questi ultimi anni, diverse posizioni, normative che possono soddisfare il desiderio di giustizia da parte delle vittime. Il problema, purtroppo, è che a distanza di molti anni non si può presentare una denuncia perché il reato va in prescrizione. Un caso è quello dell’Italia: dopo 10 anni dall’avvenuto fatto nessuno può presentare denuncia, ed anche se uno la presenta di fatto non si può più procedere, perché il reato di abuso sessuale va in prescrizione. La Chiesa invece, in questo caso, si sta assumendo un impegno morale molto più forte e molto più intenso e sta intervenendo anche su casi passati. Questo è plateale, sotto gli occhi di tutti. Non è più il problema di contrapporci, perché contrapponendoci non facciamo giustizia alle vittime né tantomeno chiediamo giustizia nei confronti di coloro che con prove certe hanno abusato di bambini.







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