2010-04-10 16:51:55

Kenya: ancora nessun accordo tra Chiesa e Stato sulla revisione della Costituzione


Ancora nulla di fatto, in Kenya, per la bozza di revisione della Costituzione. Giovedì a Nairobi si è tenuto un incontro a porte chiuse, tra le autorità politiche e numerosi esponenti cristiani. Al dibattito hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Conferenza episcopale del Kenya, cardinale John Njue, il vescovo di Kakamega, mons. Philip Sulumeti, il presidente e il segretario generale del Consiglio nazionale delle Chiese del Kenya, rispettivamente il rev. Charles Kibicho e il rev. Canon Peter Kanaja. Le autorità civili, invece, erano rappresentate dal Capo di Stato, Mwai Kibaki, dal suo vice Kalonzo Musyoka e dal premier Raila Odinga. Al centro dell’incontro: la bozza di revisione della Costituzione, attualmente al vaglio dell’Assemblea nazionale. Un documento sul quale gli esponenti cristiani hanno più volte espresso forti riserve, ribadendo la necessità di affermare esplicitamente il diritto alla vita di ogni persona, dal concepimento fino alla morte naturale, escludendo quindi anche la pena di morte e l’eutanasia. Ferma contrarietà è stato espresso anche al riconoscimento costituzionale dei tribunali musulmani, i cosiddetti Kadhi. Secondo gli esponenti cristiani, infatti, il loro riconoscimento rischierebbe di alimentare i conflitti religiosi nel Paese. Fino ad ora, le parti in causa si sono accordate sul progetto di costituire un Comitato di lavoro composto da otto membri – quattro religiosi e quattro laici – per trovare una soluzione condivisa. “Abbiamo esaminato numerose possibilità per superare la situazione di stallo che si è venuta a creare – ha detto il rev. Kanaja – ma non siamo giunti ad alcuna soluzione concreta”. D’altro canto, i leader religiosi chiedono di procrastinare di almeno tre mesi il referendum previsto sulla nuova Costituzione e fissato, al momento, per il mese di luglio. La dilazione temporale servirebbe ad informare nel modo migliore i kenioti, dato che “si tratta di una Costituzione che riguarda tutti”, ha aggiunto il rev. Kibicho. Da parte loro, gli esponenti politici hanno sottolineato l’importanza di mantenere la nazione unita, favorendo il rispetto e la tolleranza. In futuro, le autorità politiche si incontreranno anche con gli esponenti musulmani. (I.P.)







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