Cresce la violenza anticristiana nello Stato indiano del Karnataka
C’è profonda apprensione per il continuo aumento di violenze anticristiane nello stato
indiano del Karnataka che rischia l'autodistruzione a causa del fanatismo religioso”:
è la denuncia del presidente del Global Council of India, Sajan George, dopo le recenti
violenze commesse contro i cristiani in questo paese. Il Karnataka, dopo l'Orissa,
è uno degli Stati in India dove maggiormente si concentrano gli attacchi. Padre Faustine
Lobo, portavoce della Chiesa locale e coordinatore del Karnataka Region Catholic Bishop's
Council, sottolinea come nonostante l’alto numero di denunce, circa un migliaio, da
parte dei cristiani alle autorità giudiziarie, ancora stenta ad emergere la verità
dei fatti. Per questo dal 2008 è stata istituita un’apposita commissione per indagare
sulle violenze contro la comunità cristiana, che nell’arco di 6 mesi avrebbe dovuto
concludere le sue operazioni. Una scadenza questa che finora non è stata ancora rispettata
e stando agli ultimi aggiornamenti, la prossima data fissata per fornire i risultati
dovrebbe essere il 30 aprile. L’Osservatore Romano riporta la testimonianza di padre
Faustine Lobo, secondo cui “dall’inizio dell'anno sono già state una decina le chiese
prese di mira dagli estremisti indù”. Le autorità civili - secondo il portavoce della
Chiesa locale - appaiono più interessate ad altre questioni, in particolare economiche,
che ad appurare la verità giungendo finalmente a chiudere l'indagine. (C.S.)