2010-04-10 16:14:25

Benedetto XVI all'anteprima del film su Pio XII: grande maestro di carità, salvò Roma e molti perseguitati


Benedetto XVI ha assistito ieri a Castel Gandolfo alla proiezione in anteprima della miniserie televisiva intitolata “Sotto il cielo di Roma”, che racconta il ruolo che svolse Pio XII nella salvezza di Roma e di molti perseguitati ebrei tra il 1943 e il 1944. Dell’opera, prodotta dalla Lux Vide e che verrà trasmessa su Raiuno, il Papa ha apprezzato particolarmente l’aspetto della carità di Pio XII, definito anche un “grande maestro” di fede e di speranza. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

(musica – effetti)

 
Sotto il cielo di Roma del 1943, gli stivali dei soldati tedeschi marciano verso il Ghetto. E’ l’alba del 16 ottobre e per l’antico quartiere capitolino sta per consumarsi una delle pagine più nere. Oltre 1000 ebrei, 200 dei quali bambini, vengono rastrellati, rinchiusi su 18 carri bestiame e portati a nord, destinazione Auschwitz. E’ questa una delle storie di fondo che si intrecciano alla più grande storia narrata dall’ultima produzione della Lux Vide. Protagonista è la figura di Papa Pacelli, che in particolare negli anni di guerra che vanno dall’armistizio italiano dell’8 settembre ’43 alla liberazione di Roma del 4 giugno del ’44, emerge nella sua statura di Pastore che prende spiritualmente e materialmente a cuore la sorte del suo gregge e non solo. Commentando il film, visto in anteprima, Benedetto XVI ha messo in risalto queste doti mostrate dal Papa della “sua giovinezza”:
 
“Con il suo ricco insegnamento ha saputo parlare agli uomini del suo tempo indicando la strada della Verità e con la sua grande saggezza ha saputo orientare la Chiesa verso l’orizzonte del Terzo Millennio. Mi preme, però, sottolineare particolarmente come Pio XII sia stato il Papa, che, come padre di tutti, ha presieduto alla carità a Roma e nel mondo, soprattutto nel difficile tempo del Secondo Conflitto Mondiale”.

 
Nella fiction, spiccano le vicende di Davide e Miriam, due ragazzi ebrei scampati alla razzia del Ghetto. Nel suo discorso, il Papa ha sottolineato il “ruolo fondamentale” giocato in quel periodo storico dal “Venerabile Pio XII nella salvezza di Roma e di tanti perseguitati”. E soffermandosi sul valore della miniserie tv, ha osservato che, “pur nel genere divulgativo, si tratta di un lavoro che, anche alla luce degli studi più recenti” riesce a ricostruire “quelle drammatiche vicende e la figura del Pastor Angelicus”:
 
“Queste opere – pensate per il grande pubblico, con i mezzi più moderni, e al tempo stesso mirate ad illustrare personaggi o vicende del secolo scorso – rivestono particolare valore soprattutto per le nuove generazioni. Per chi, a scuola, ha studiato certi avvenimenti, e forse ne ha anche sentito parlare, film come questo possono essere utili e stimolanti e possono aiutare a conoscere un periodo che non è affatto lontano, ma che le vicende incalzanti della storia recente ed una cultura frammentata possono far obliare”.
 
Papa Pacelli, uomo della carità. La fiction scolpisce con attenzione questo aspetto che caratterizzò Pio XII, come dimostra uno dei suoi tanti discorsi, citato da Benedetto XVI, nel quale – era il luglio del ’44 – ringraziando per la loro collaborazione i membri del Circolo di San Pietro, disse: “(Voi) Ci aiutate a soddisfare più largamente il Nostro desiderio di asciugare tante lagrime, di lenire tanti dolori”. “Il primato della carità, dell’amore, che è il comandamento del Signore Gesù: questo – ha concluso il Pontefice – è il principio e la chiave di lettura di tutta l’opera della Chiesa, in primis del suo Pastore universale”:

 
“La carità è la ragione di ogni azione, di ogni intervento. E’ la ragione globale che muove il pensiero e i gesti concreti, e sono lieto che anche da questo film emerga tale principio unificante. Mi permetto di suggerire questa chiave di lettura, alla luce dell’autentica testimonianza di quel grande maestro di fede, di speranza e di carità che è stato il Papa Pio XII”.

 
Intensa l’interpretazione che dà di Pio XII il 70.enne attore americano, James Cromwell, che ricorda da vicino anche fisicamente la fisionomia di Papa Pacelli. Commuove, fra le tante, la scena in cui Pio XII leva la sua preghiera a braccia aperte tra la folla del quartiere di San Lorenzo appena bombardato. O quando, davanti a un ufficiale nazista che si chiede cosa renda Roma una “città eterna”, gli ricorda la superiore presenza di Dio, lo stesso per tutti:

 
(parole del film: “The presence of God seems to be more strongly…
Sembra che la presenza di Dio sia più fortemente sentita: il mio Dio, il suo e il Dio di ciascun uomo”.)







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