Zambia: il clero solidale con l'episcopato, bersaglio di attacchi di esponenti del
governo
I sacerdoti dello Zambia sono scesi in campo in difesa dei loro vescovi, bersaglio
in queste settimane di un crescendo di insulti e intimidazioni da parte di esponenti
del governo anche cattolici. All’origine degli attacchi, rivolti in particolare contro
l’arcivescovo di Lusaka mons. Telesphore Mpundu, le critiche mosse dall’Episcopato
all’Esecutivo per la corruzione dilagante, per non avere preso misure contro il caro-prezzi
nel settore alimentare, per non avere affrontato il problema della sicurezza nell’industria
mineraria e per i ritardi nella stesura della nuova Costituzione. In una dichiarazione
diffusa al termine di due recenti incontri a Mpika e a Kasama, il clero zambiano esprime
piena sintonia e solidarietà con i vescovi, evidenziando che gli attacchi rivolti
ai vertici della Chiesa locale rappresentano un insulto contro l’intera comunità cattolica
del Paese. “Il ruolo della Chiesa cattolica – si legge, tra l’altro, nel testo ripreso
dall’agenzia Cns – è di essere la voce di chi non ha voce facendo emergere le ingiustizie
e di assicurare il rispetto delle regole del gioco per liberare gli oppressi”. I sacerdoti
zambiani esprimono in particolare pieno sostegno a mons. Mpundu, che, affermano,
“non dovrebbe essere minacciato per avere detto la verità”. La nota conclude chiedendo
le dimissioni di quei politici cattolici corrotti che non hanno saputo difendere il
loro arcivescovo: “Essi sono una vergogna per la Chiesa e i suoi vertici”, affermano
i sacerdoti zambiani. (L.Z.)