2010-04-09 15:47:29

Le Acli a Milano: un piano per aiutare le famiglie in difficoltà


Un piano per aiutare le famiglie in condizione di povertà assoluta. E’ la proposta formulata all’interno della Conferenza programmatica delle Acli, in corso da ieri all’Università Cattolica di Milano, per rispondere ai bisogni di oltre un milione di famiglie italiane, il 4,2% del totale dei nuclei, 2 milioni e 400 mila individui che, secondo la definizione dell’Istat, non raggiungono livelli di vita “minimamente accettabili”. Si tratta di far evolvere l’attuale strumento della “social card”. Il servizio di Fabio Brenna:RealAudioMP3

Entro il 2013 – nei piani delle Acli - occorrerebbe ampliare ed estendere questo strumento, portandolo dagli attuali 40 a 133 euro mensili, differenziati a seconda del potere d’acquisto nelle varie zone del Paese ed integrandolo con una serie di servizi alla persona ed una gestione globale affidata ai Comuni. Un piano che, a regime, costerebbe allo Stato 655 milioni di euro. Il presidente delle Acli, Andrea Olivero:

“Noi crediamo che non si debbano smantellare le iniziative precedentemente messe in campo. La 'social card' si può modificare, si può rendere utile per andare a contrastare davvero la povertà, ma bisogna trasformarla in uno strumento universalistico e, quindi, rivolto a tutti i cittadini che sono in condizione di povertà. Bisogna poi fare in modo che sia anche più rilevante l’importo di questo strumento, affinché davvero incida sulla vita delle famiglie italiane impoverite”.
 
Le Acli celebrano questo appuntamento di metà mandato non a caso a Milano, dove - insieme alla Caritas - gestiscono il Fondo diocesano “Famiglia e lavoro”, voluto dal cardinale Tettamanzi, per aiutare le famiglie e i lavoratori investiti dalla crisi. E’ un’occasione, inoltre, per consolidare il modello organizzativo dell’Associazione che, superata ormai quota un milione di iscritti, punta a proporsi non solo come erogatore di servizi. Un'associazione che, radicata sul territorio, vuol dire la sua anche a proposito del dibattito sulle riforme in Italia.
 
“Si apre in questo momento una stagione di riforme e a noi non interessa tanto chi deve partire, quanto che si vadano ad affrontare i temi che riguardano principalmente i cittadini e, quindi, questioni come la riforma del lavoro, del mercato del lavoro, andando anche finalmente a metter mano ad una revisione complessiva degli ammortizzatori sociali; la riforma del welfare; la riforma contro la povertà, perché nel nostro Paese non esistono misure di contrasto; e, anche iniziative che vadano a cambiare il modo di far politica: in particolare non andiamo più a votare con questa brutta legge elettorale. La società civile vuole contare! Vogliamo essere corresponsabili in questa fase”.
 
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, aprendo i lavori, ha annunciato la prossima riforma del titolo del Codice Civile che riguarda proprio il mondo dell’associazionismo. Ancora Andrea Olivero:
 
“Abbiamo certamente interesse che si facciano le riforme, ma vogliamo essere coinvolti in questo. La riforma del Codice Civile è decisiva per prendere atto di un cambiamento che c’è già stato nel nostro Paese, ma vogliamo che questa venga fatta per far nascere più associazionismo, per dare più libertà e possibilità ai nostri concittadini e non certo per diminuire lo spazio dell’aggregazione sociale”.
 
I lavori della conferenza “Sentinelle del territorio, costruttori di solidarietà” saranno conclusi sabato dall’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi.







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