Kirghizistan: l’opposizione esclude ogni negoziato col presidente
Bakiyev
E’ ancora confusa la situazione in Kirghizistan. Il presidente Bakiyev, rifugiatosi
nel sud del Paese, si è detto pronto a trattare con quello che ha definito il “governo
temporaneo”, anche se ha insistito sul fatto che non intende rassegnare le dimissioni.
Immediata la risposta di Rosa Otunbaieva, il premier del governo provvisorio nominato
dall'opposizione, che ha respinto ogni ipotesi di negoziato con il presidente deposto.
Nella capitale Bishkek, intanto, oggi è il giorno del dolore. Giuseppe D’Amato:
Giornata
di lutto nazionale, oggi, in Kirghizistan: si celebrano i funerali di molte delle
vittime degli scontri dei giorni scorsi. Alcuni morti non sono stati ancora identificati.
Nella capitale Bishkek, la premier ad interim, Rosa Tumbai, si è recata a visitare
i feriti negli ospedali: mezzo migliaio sarebbero in gravi condizioni. Il presidente
Bakiyev si trova sempre nel sud del Paese, cercando di preparare la riscossa. Da qui,
sta rilasciando intervista ad emittenti internazionali. Il leader kirghiso avrebbe
proposto una trattativa diretta con l’opposizione, ma a quanto pare le parti in causa
comunicherebbero fra loro già da tempo. Una delegazione del nuovo potere è a Mosca
per incontrare i vertici russi, che hanno offerto aiuti umanitari in cambio della
fine della violenza. Il Cremlino ha ribadito di non avere nulla a che fare con gli
eventi kirghisi ed un consigliere presidenziale Usa ha annunciato che questo non è
un golpe antiamericano. Le operazioni per il sostegno logistico delle truppe Nato
in Afghanistan dalla base di Manasse non avrebbero subito eccessivi ritardi. Minacce
di Al Qaeda contro i Mondiali di calcio L’ombra di Al Qaida si allunga sui
Mondiali di calcio in programma questa estate in Sudafrica. Il braccio armato di Al
Qaida in Nord Africa ha lanciato su Internet un annuncio nel quale afferma di avere
nel mirino le nazionali di calcio di Usa, Germania, Francia, Inghilterra e Italia.
In particolare, si fa riferimento ad un possibile attacco durante la partita Stati
Uniti-Inghilterra in calendario per il 12 giugno allo stadio Rustenburg. Dal canto
suo, il ministro sudafricano per la Sicurezza, Mthetwa, ha detto che sarà garantita
la sicurezza del milione di turisti che sono attesi anche attraverso il controllo
delle coste.
Conferenza di Washington sul nucleare Dopo la storica
firma di ieri a Praga dello Start 2, il nuovo Trattato tra Stati Uniti e Russia per
la riduzione degli arsenali nucleari, già si guarda al 12 e 13 aprile, quando a Washington
il presidente, Barack Obama, riceverà la comunità internazionale per un summit straordinario
sulla sicurezza nucleare: 47 i Paesi inviati a prendere parte ai lavori. Ma intanto
è già polemica dopo che il premier israeliano, Netanyahu, ha annunciato che non parteciperà
nel timore che Egitto e Turchia chiedano che Israele aderisca al Trattato di non proliferazione.
Tuttavia, lo Stato ebraico non boicotterà del tutto la Conferenza ma sarà rappresentato
da Dan Meridor, vice primo ministro con delega per l'energia atomica. Il presidente
Obama spera di poter giungere a un accordo che possa impedire che ordigni nucleari
finiscano nelle mani di organizzazioni terroristiche. Durante i lavori dovrebbe essere
affrontato anche il capitolo dei programmi nucleari di Iran e Corea del Nord, due
Paesi esclusi dalla Conferenza.
Iran Il controverso programma nucleare
iraniano è stato al centro della riunione, a New York, del gruppo 5+1, i Paesi con
diritto di veto alle Nazioni Unite più la Germania. I delegati di Mosca e Pechino
hanno sottolineato che le porte della trattativa rimangono ancora aperte. Annunciati,
tra l’altro, altri incontri ad alto livello, già per la prossima settimana, mirati
a riportare Teheran al tavolo delle trattative.
Giappone-Corea del Nord Il
Giappone ha deciso di rinnovare di un altro anno le sanzioni imposte alla Corea del
Nord dal 2006, dopo gli esperimenti missilistici e il primo test nucleare condotto
da Pyongyang. La decisione è stata presa oggi in una riunione del Consiglio dei ministri,
alla luce dell’assenza di progressi nel dialogo sul nucleare e lo stallo nelle indagini
sui cittadini nipponici rapiti dagli agenti nordcoreani in piena guerra fredda. Il
provvedimento consiste in una serie di divieti alle importazioni di merci nordcoreane,
oltre a vietare l'attracco nei porti giapponesi alle imbarcazioni di Pyongyang.
Thailandia Prosegue
in Thailandia la protesta antigovernativa delle camice rosse, che dal 12 marzo manifestano
per chiedere le dimissioni del governo. Imponenti manifestazioni dei sostenitori dell’ex
premier, Shinawatra, si segnalano anche oggi nella capitale Bangkok e in altri centri
del Paese asiatico. Numerosi dimostranti hanno assaltato il complesso della società
televisiva Thaicom, dal cui satellite trasmetteva la loro emittente di riferimento
oscurata ieri. Secondo i media locali, centinaia di membri delle Forze di sicurezza
sono stati visti fraternizzare con i "rossi". Il punto della situazione nel servizio
di Stefano Vecchia:
Con l’intenzione
di fare di oggi una giornata decisiva, secondo le dichiarazioni del loro leader, le
“camice rosse”, che dal 12 marzo manifestano nella capitale thailandese Bangkok per
chiedere le dimissioni del governo e nuove elezioni, hanno ripreso a marciare questa
mattina. Manifestazione anche in diversi capoluoghi provinciali delle regioni del
nord e dell’est del Paese, roccaforti del Fronte unito per la democrazia contro la
dittatura e del loro referente politico, l’ex primo ministro Thaksin Shinawatra, in
esilio all’estero. Una sfida all’imposizione – due giorni fa – dello stato d’emergenza,
che ha posto nell’illegalità l’intera protesta e al mandato di cattura per alcuni
dei leader. Rafforzata la vigilanza alla casa del primo ministro, Abhisit Vejjajiva,
e ad altri possibili obiettivi delle manifestazioni. Mentre si rinnovano gli appelli
ai cittadini stranieri di evitare le aree a rischio e con numerosi gruppi e personalità
che chiedono la ripresa del dialogo tra manifestanti ed autorità, il Paese conta la
sue perdite economiche. Afghanistan: precipita elicottero della
Nato È precipitato nella notte un elicottero dell’Isaf, la Forza internazionale
di assistenza alla sicurezza, causando la morte di tre militari e un civile americani,
nella provincia sudorientale afghana di Zabul, a circa 11 chilometri a ovest di Qalat.
Sull'incidente, le cui cause sono ancora ignote, è in corso un’inchiesta. Il portavoce
del governatore della provincia ha reso noto che l'elicottero si è schiantato per
“problemi tecnici”, mentre ci sarebbe stata una rivendicazione dell’incidente da parte
dei talebani.
Pakistan Sottrarre poteri al presidente per rafforzare
il ruolo del primo ministro e del parlamento. Questo, in sintesi, in contenuto del
pacchetto di riforme della Costituzione che la Camera bassa del parlamento pakistano
ha approvato ieri all’unanimità. Per essere convertito definitivamente in legge, il
provvedimento dovrà ora passare all’esame del Senato.
Sudan Alla
vigilia delle elezioni presidenziali di domenica, il capo di Stato sudanese, Omar
Hassan al-Bashir, replica alle accuse dell’opposizione che teme brogli. La prossima
tornata elettorale, ha detto ieri il presidente, sarà “esemplare” e il voto libero.
È un dovere morale – ha aggiunto – nei confronti del nostro Paese.
Cina:
eseguita la condanna a morte di tre giapponesi Tre cittadini giapponesi sono
stati giustiziati oggi in Cina per reati connessi al traffico di droga. La protesta
di Amnesty International davanti all’ambasciata cinese a Tokyo non ha prodotto alcun
esito positivo. Già lo scorso 6 aprile era stato ucciso un altro giapponese per lo
stesso crimine e si è trattato della prima esecuzione di un nipponico in Cina dal
1972, quando furono normalizzati i rapporti tra i due Paesi. Il premier giapponese,
Yukio Hatoyama, ha espresso rammarico per la severità delle sentenze, pur ammettendo
il reato compiuto dai suoi connazionali. Le autorità cinesi ritengono invece che il
contrabbando e lo spaccio di droga siano reati con gravi effetti sociali e che la
pena capitale sia un deterrente efficace per combattere la diffusione della droga.
(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 99 E'
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