Italia: calano le domande d’asilo. Il Centro Astalli preoccupato per la politica dei
respingimenti
Domande d’asilo in calo. Lo scorso anno erano 17.600 contro le 30.492 del 2008. Una
realtà toccata con mano anche dal Centro Astalli, il servizio dei Gesuiti per i rifugiati
in Italia, che attraverso le proprie strutture ha constatato un calo del 35,5%. Una
diminuzione avvenuta in particolar modo da maggio in poi, e questa è un’anomalia rispetto
agli anni precedenti visto che con la stagione calda gli sbarchi sulle coste italiane
sono sempre aumentati. “E’ chiaro che la politica dei respingimenti influisce e ostacola
chi avrebbe tutte le carte in regola per essere considerato rifugiato - dice padre
Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli - Inoltre chi è fermato in Libia
ha poche garanzie visto che quel Paese non ha firmato la Convenzione di Ginevra”.
Padre La Manna è anche convinto che questa politica alla fine “giovi ai trafficanti,
perché cambiano le rotte per far arrivare gli stranieri in Italia e aumentano il prezzo
del viaggio”. Una volta poi arrivati in Italia, non di rado si è vittima di razzismo,
e secondo Jurgen Humburg, funzionario dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite
per i Rifugiati, i servizi per i richiedenti asilo non sono sempre all’altezza dei
grandi Paesi industrializzati. Nel 2009 inoltre sono aumentati i tempi di permanenza
nei centri d’accoglienza, mentre il 60% di coloro che si sono rivolti al Centro Astalli
è stato vittima di tortura. In testa alle nazionalità che hanno richiesto asilo attraverso
le strutture dei gesuiti, Nigeria e Ghana. (A cura di Alessandro Guarasci)