Congo: l’attacco di Pasqua a Mbandaka nella testimonianza dell’arcivescovo
“I ribelli sono arrivati mentre nelle parrocchie dell’arcidiocesi si celebrava la
Messa di Pasqua. È stato un attacco improvviso, che ha preso di sorpresa tutti” dice
all’agenzia Fides mons. Joseph Kumuondala Mbimba, arcivescovo di Mbandaka, il capoluogo
della Provincia Equatoriale nel nord-ovest della Repubblica Democratica del Congo,
che è stata attaccata la domenica di Pasqua, 4 aprile, da un gruppo di ribelli. “I
ribelli avevano degli obbiettivi precisi da conquistare: l’Assemblea Provinciale (il
parlamento locale), la residenza del Governatore (che però si trovava a Kinshasa)
e l’aeroporto” dice l’arcivescovo. L’esercito e la polizia nazionale sembrano essere
stati colti di sorpresa, permettendo ai ribelli di raggiungere i loro obiettivi, tra
cui l’aeroporto. Nelle ore successive all’attacco, l’esercito congolese con l’appoggio
dei “Caschi Blu” della Monuc (Missione delle Nazioni Unite in Congo), ha condotto
un contrattacco che ha costretto i ribelli alla fuga. “I combattimenti si sono prolungati
fino al 5 aprile, provocando diverse vittime, sicuramente tra i militari e pure tra
i civili, che sono stati colpiti senza troppi scrupoli durante la controffensiva dell’esercito.
Non so invece quanti morti vi siano tra le file dei ribelli” dice mons. Kumuondala
Mbimba. L’attacco di Pasqua ha provocato viva emozione nel Paese, che si appresta
a festeggiare i 50 anni di indipendenza. L’8 aprile il Presidente Joseph Kabila si
è recato a Mbandaka per presiedere il consiglio di sicurezza e per dimostrare che
lo Stato controlla la situazione. Ma la stampa locale si chiede se l’assalto all’aeroporto
di Mbandaka facesse parte di un piano per far arrivare altre truppe ribelli, magari
da Paesi vicini. Mbandaka dista 700 Km da Kinshasa, la capitale: entrambe le città
si affacciano sul fiume Congo, la maggiore via navigabile del Paese. L’attacco inoltre
giunge mentre ferve in Parlamento il dibattito sul ritiro dei Caschi Blu della Monuc.
La prova non eccelsa dell’esercito nazionale, che è stato in grado di riprendere il
controllo di Mbandaka solo grazie all’appoggio dei soldati dell’ONU, rischia di rinviare
il ritiro di questa forza di pace internazionale. (R.P.)