Rio de Janeiro: si aggrava il bilancio delle vittime delle alluvioni
È salito ad almeno 102 morti e 106 feriti ed oltre 2000 sfollati il bilancio delle
piogge torrenziali che da circa 48 ore stanno flagellando lo stato brasiliano di Rio
de Janeiro. Il più alto numero di vittime, 62, si concentrano a Niteroi e Sao Gonçalo,
nella regione metropolitana; a Rio se ne contano 37, mentre risultano colpite anche
Nilopolis, Petropolis e Paracambi. Intanto fra i soccorritori continua la corsa contro
il tempo per trarre in salvo le persone rimaste seppellite da frane e smottamenti
nelle ‘favelas’ che si inerpicano sulle colline della metropoli carioca, mentre le
scuole restano tutte chiuse, l'elettricità manca in quasi tutti i distretti e le autorità
continuano a sollecitare la popolazione a non muoversi di casa per evitare soprattutto
di rimanere sepolte nel fango che ha ricoperto le strade. La stampa brasiliana, citata
dalla Misna, parla di una delle peggiori alluvioni degli ultimi 40 anni per Rio. Il
governatore statale Sergio Cabral ha decretato lo stato d’emergenza e tre giorni di
lutto, esortando gli abitanti delle zone a rischio ad abbandonare le proprie case
in vista di nuove precipitazioni previste anche oggi. Messaggi televisivi delle autorità
hanno anche raccomandato ai cittadini di evitare le colline. Molta gente intanto si
è rifugiata sui tetti delle case per salvarsi dal fiume di acqua che ormai scorre
nelle strade della città. Un appello analogo è stato rivolto ai cittadini anche dal
presidente del Paese, Luiz Ignacio Lula da Silva, che ieri ha cancellato una visita
prevista al ‘Complexo do Alemao’, un agglomerato di baraccopoli della zona nord della
capitale. “La gente lasci le aree a rischio, soprattutto chi vive in collina” ha detto
Lula, annunciando investimenti più consistenti nelle operazioni di drenaggio, “nella
speranza di avere tra 10 o 15 anni una Rio meno sofferente di quella che vediamo oggi”.
(M.G.)