Il Papa all’udienza generale: abbiamo bisogno di “testimoni entusiasti e coraggiosi”
del Cristo Risorto
“La buona notizia della Pasqua” “richiede testimoni entusiasti e coraggiosi”. Benedetto
XVI - giunto in elicottero stamane in Vaticano dalle Ville Pontificie di Castel Gandolfo
per l’udienza generale in Piazza San Pietro - ha invitato i fedeli a professare con
più convinzione la propria fede nel Cristo Risorto, in un mondo dove non manca sofferenza,
violenza e incomprensioni. Il servizio di Roberta Gisotti: “Una
notizia bella, lieta e portatrice di gioia”: l’annuncio della Risurrezione, che -
ha ricordato Benedetto XVI - segna “il trionfo di Cristo sul male e sulla morte”.
“Questa in tutta la storia del mondo è la ‘buona notizia’
per eccellenza, è il ‘Vangelo’ annunciato e tramandato nei secoli, di generazione
in generazione.” “La Pasqua di Cristo è l’atto supremo e insuperabile
della potenza di Dio. E’ un evento assolutamente straordinario, il frutto più bello
e maturo del ‘mistero di Dio’” – ha spiegato Benedetto XVI - ma è anche “un fatto
‘storico’, reale, testimoniato e documentato”. “Tutta la nostra fede – ha aggiunto
- si fonda sulla trasmissione costante e fedele di questa ‘buona notizia’”, che “richiede
l’opera di testimoni entusiasti e coraggiosi”, nella certezza – ha sottolineato il
Papa - “che il Signore, oggi come ieri, opera insieme ai suoi testimoni”. "È
questo un fatto che possiamo riconoscere ogni qualvolta vediamo spuntare i germi di
una pace vera e duratura, là dove l’impegno e l’esempio di cristiani e di uomini di
buona volontà è animato da rispetto per la giustizia, da dialogo paziente, da convinta
stima verso gli altri, da disinteresse, da sacrificio personale e comunitario. Vediamo
purtroppo nel mondo anche tanta sofferenza, tanta violenza, tante incomprensioni". Da
qui l’auspicio che la Pasqua sia “occasione propizia per riscoprire e professare con
più convinzione” la fiducia nel Signore Risorto: “Lasciamoci,
perciò, conquistare dal fascino della Resurrezione di Cristo”. Ha così
concluso la sua catechesi il Santo Padre, dopo aver ringraziato “le innumerevoli schiere
di credenti in Cristo”, che “mai sono venute meno al loro fondamentale mandato di
annunciare il Vangelo”. Nei saluti finali nelle varie lingue,
Benedetto XVI ha rivolto un caloroso benvenuto ad un gruppo di diaconi del Pontificio
collegio irlandese, appena ordinati, chiedendo loro di conformarsi “sempre più pienamente
al Signore in umile obbedienza e fedele servizio alla costruzione della Chiesa nella
loro terra”. Un “cordiale saluto e beneaugurante pensiero” il Papa ha rivolto anche
- tramite l’agenzia di stampa Itar Tass - a tutti i russi, in patria e nel mondo,
auspicando che la Pasqua celebrata con gioia insieme quest’anno, “sia occasione di
rinnovata fraternità e di una sempre più intensa collaborazione nella verità e nella
carità”.