2010-04-07 15:47:51

Giornata Mondiale della Salute: l'Onu mette l'accento sulle aree urbane


“La salute nelle aree urbane conta!”. È l’appello lanciato dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, in occasione dell'odierna “Giornata mondiale della Salute”. “Il fardello della povertà mondiale - osserva Ban Ki-moon - si sta spostando dalle aree rurali alle città densamente popolate”. Numerose le minacce per la salute. Di qui la necessità di “politiche efficaci” da parte dei governi. Ma perché è importante il binomio urbanizzazione-salute? Roberta Rizzo lo ha chiesto a Francesca Racioppi, direttore dell’ufficio di Roma dell’Oms Europa:RealAudioMP3

R. – Appena 30 anni fa, soltanto quattro persone su dieci abitavano in centri urbani. Oggi in Europa più del 70% della popolazione vive in aree urbane. A livello mondiale ci aspettiamo che questo valore verrà raggiunto entro il 2050. Questo chiaramente pone delle sfide che non hanno conosciuto precedenti nel passato della storia dell’umanità.
 
D. – Al centro dell’attenzione ci sono anche i cambiamenti climatici: il trasporto su strada comporta effetti significativi sulla salute umana a causa delle emissioni di gas serra …
 
R. – Dobbiamo considerare che circa il 60% delle emissioni di gas serra vengono emesse da città. Allo stesso tempo stimiamo, sempre a livello globale, che circa il 75% dell’energia viene consumata in città. Questo chiaramente pone delle sfide particolari, come per esempio il modo in cui viene pensata l’organizzazione di tutti quei servizi che producono gas serra e consumano energia. Questo lega lo stile di vita urbano ad alcuni dei problemi che poi si presentano per la salute: l’eccessivo utilizzo di carburanti fossili produce, non soltanto gas serra, inquinamento atmosferico. L’inquinamento atmosferico, a sua volta, danneggia la salute in maniera diretta, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari e respiratorie ed esacerbando i casi di asma nelle popolazioni che soffrono questo tipo di patologia.
 
D. – Le minacce per la salute, dunque, aumentano. Come affrontare le nuove sfide?
 
R. – Innanzitutto con una pianificazione urbana che promuova l’adozione di stili di vita sani e il miglioramento delle condizioni di vita urbana. Non dimentichiamo che ad oggi circa un miliardo di persone vive in luoghi estremamente insalubri. Ricordiamo, infine, che vivere in città in aree a rischio di terremoti e inondazioni, richiama ad una particolare responsabilità nel far sì che questi agglomerati urbani siano sicuri.







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