Escalation di violenza in Kirghizistan: ucciso il ministro degli Interni
Il ministro degli Interni del Kirghizistan, Moldomoussa Kongantiev, è stato ucciso
oggi a Talas, nel nord ovest del Paese, dove erano stati segnalati disordini e saccheggi
e dove ieri si erano tenute le prime manifestazioni di protesta di massa. Almeno 17
persone sono morte nei violenti scontri fra polizia e migliaia di oppositori, nella
capitale Bishkek. Il servizio di Carla Ferraro: Il
ministro dell'Interno del Kirghizistan, Kongantiev, è stato ucciso a
Talas, nel nord ovest del Paese. Intanto, nella capitale proseguono violenti gli scontri
tra i militanti dell'opposizione e la polizia, in cui sarebbero rimasti uccisi almeno
17 persone. Manifestanti hanno fatto irruzione nella sede dell'emittente radiotelevisiva
di Stato. Il premier Usenov, che ha dichiarato lo stato di emergenza e il coprifuoco
in tutto il Paese, ha affermato che non intende negoziare con i dimostranti che chiedono
le dimissioni del presidente Bakiev. Ieri a Talas, i manifestanti
anti-presidente avevano invaso gli edifici del governo regionale e sequestrato per
alcune ore il governatore, liberato poi dalla polizia. Sembra ci siano 15 agenti dispersi,
16 civili e 85 poliziotti feriti. Le proteste sono in corso anche nelle regioni di
Naryn e Chui dove i manifestanti hanno preso il controllo di alcuni edifici pubblici.
Gli oppositori chiedono le dimissioni di Bakiyev, arrivato al potere cinque anni fa
sull'onda popolare della Rivoluzione dei Tulipani", ma gli osservatori ritengono che
la situazione sia drammaticamente peggiorata negli ultimi anni. Dalla sua salita al
potere Bakiev ha garantito una certa stabilità a spese della democrazia: chiusi due
quotidiani e bloccato l'accesso internet ai siti che criticano il governo. La nazione
viene ritenuta sia dagli Usa sia dalla Russia una via di passaggio strategica per
l'Afghanistan e cruciale per la stabilità dell'area. In particolare, gli Stati Uniti
utilizzano una base militare nella poverissima Repubblica dell'Asia centrale come
appoggio per le operazioni in Afghanistan.