2010-04-07 15:42:19

Costa d'Avorio: i vescovi auspicano elezioni trasparenti


“Se la visione del mondo può apparirci nera e chiusa, davanti alla tomba vuota del Signore dobbiamo sperare e cantare alleluia”: lo ha detto l’arcivescovo di Abidjan, nella Costa d’Avorio, mons. Jean Pierre Kutwa, nella sua omelia della domenica di Pasqua. Nella cattedrale di San Paolo, parlando del mistero della resurrezione, il presule ha spiegato che si tratta di un passaggio ad un’altra vita, una vita migliore e che guardando alla quotidianità, questo passaggio non è altro che il passaggio dal potere al servizio, dalla vendetta al perdono, dalla menzogna alla verità, dalla violenza alla pace, dall’orgoglio all’umiltà, dall’odio all’amore. Mons. Kutwa ha affermato inoltre che se “il lavoro scarseggia, la miseria aumenta, le guerre non cessano” e la corruzione serpeggia nella politica, nelle finanze, “ed anche in alcune associazioni umanitarie, inducendoci a credere sempre più che nella nostra terra” si stia facendo strada una civiltà di morte, non c’è tuttavia da disperarsi guardando alla risurrezione di Cristo. Della situazione sociale della Costa d’Avorio ha parlato, nella veglia pasquale presieduta nella parrocchia san Giuseppe Mukassa de Sokoura, anche l’arcivescovo di Bouaké, mons. Paul Siméon Ahouana, che ha esortato i politici ad essere sensibili alla miseria e alla dignità umana, ad impegnarsi perché il Paese possa uscire dalla crisi attraverso le elezioni, i cui risultati non devono soffrire alcuna contestazione. Secondo l’arcivescovo di Bouaké le preoccupazioni degli ivoriani sono legate alla crisi di fiducia negli attori politici, per questo ha esortato ad avere fiducia gli uni negli altri, a staccarsi dalla menzogna perché le elezioni si svolgano senza problemi, siano giuste, trasparenti e aperte a tutti. (T.C.)







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