La Pasqua a Mindanao e l'impegno per la pace, la giustizia e lo sviluppo
Messaggio “per la pace, la giustizia e lo sviluppo" nell'isola filippina di Mindanao,
a maggioranza musulmana e da oltre 40 anni teatro di guerra tra Esercito e ribelli
islamici. A rivolgerlo in occasione della Pasqua è stato il vescovo di Kidapawan,
mons. Romulo T. de la Cruz. Il presule è tra i componenti del Forum dei vescovi e
degli ulema, l'organizzazione composta da cattolici, protestanti e musulmani attiva
dal 1996 nel promuovere la pace nella regione attraverso il dialogo interreligioso.
"Il messaggio di Cristo è aperto a tutti. Ciascun cristiano - spiega il vescovo di
Kidapawan all’agenzia Asianews - deve vivere la sua fede in ogni aspetto della vita
quotidiana e deve essere testimone per coloro che vivono insieme a lui. La luce di
Cristo dovrebbe splendere per tutti. Il Vangelo di Gesù chiama tutti, i cristiani
hanno la possibilità di farsi promotori della buona novella. La gente è ormai stanca
di vivere sotto il controllo militare. Ciascuno spera che tutto prima o poi giunga
alla fine e inizi a esserci un dialogo. La pace - aggiunge il presule - non può essere
trovata alla fine del tunnel. Essa è un processo che deve iniziare per prima cosa
nel cuore della gente per diffondersi nei villaggi, nelle città e nella regione. Per
questo motivo Chiesa e leader islamici continuano a portare avanti il dialogo interreligioso
attraverso il Forum. A tutti i nostri sacerdoti e religiosi - conclude - consigliamo
di avere come priorità il dialogo con i musulmani nelle loro attività pastorali. Nonostante
queste aperture è difficile promuovere la pace nella regione. Essa è possibile solo
se Governo e popolazione lo desiderano sul serio e noi cristiani continueremo a pregare
e lavorare. La Chiesa fa del suo meglio e diffonde tra la popolazione i valori del
Vangelo, ma c'è ancora molto da fare. Abbiamo bisogno di essere guidati da Dio per
portare la gente di Mindanao verso la via della pace e della prosperità". (R.G.)