Lunedì dell'Angelo in Terra Santa: intervista con un missionario francescano
Numerose le celebrazioni del Lunedì dell’Angelo, oggi in Terra Santa. Pellegrini e
fedeli hanno elevato preghiere e canti. In quale situazione la comunità cristiana
della Terra Santa ha accolto quest’anno la Luce della Pasqua? Risponde al microfono
di Amedeo Lomonaco il missionario francescano e direttore della “Casa Nova”
di Betlemme per i pellegrini, padre Severino Lubecki:
R. – Ogni
anno si rinnova la speranza. La comunità cristiana certamente spera di poter vivere
tempi migliori. Quello che purtroppo succede in questi giorni non trasmette grande
ottimismo, però guardiamo al futuro con la speranza di vedere giorni migliori.
D.
- Nonostante le tensioni, la gente partecipa alle liturgie per la Santa Pasqua?
R.
- Sono i cristiani del posto, i nostri cristiani locali, i palestinesi e le piccole
comunità ebraiche, che riempiono le chiese e non soltanto la Basilica del Santo Sepolcro.
Riempiono tutte le chiese parrocchiali presenti in Palestina e in Israele. Sono loro
che conducono qui la vera vita cristiana.
D. – La
Terra Santa è il luogo dell’incontro tra l’uomo e Dio: con quale spirito in particolare
i pellegrini incontrano quest’anno il Signore Risorto?
R.
– Le parole principali di questa solennità della Risurrezione, che quest’anno hanno
celebrato tutti insieme, ortodossi e cattolici, rimangono sempre le parole di Gesù
Risorto agli apostoli: “Pace a voi”.
D. – La Pasqua
è il passaggio compiuto da Gesù dalla morte alla vita. Quale passaggio devono compiere
la Terra Santa e il Medio Oriente?
R. – Il passaggio,
senz’altro, della riconciliazione, cercando di andare al di là delle differenze. Non
bisogna, infatti, dimenticare che qui vivono culture diverse, si parlano lingue diverse,
si professano religioni diverse, anche all’interno dello stesso cristianesimo. E’
dunque importante questo passaggio di riconciliazione. Un altro importante passaggio,
che conduce verso una nuova vita, è quello della giustizia.