2010-04-04 13:56:49

Il Cardinale Bagnasco: la Pasqua fonte della speranza cristiana


Un invito a confidare nell’amore di Dio e a coltivare la speranza che ha radici nella promessa della salvezza eterna. E’ il messaggio contenuto nell’omelia della Messa di Pasqua celebrata dal cardinale, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, Angelo Bagnasco, questa mattina nella Cattedrale di San Lorenzo a Roma. “Gesù con la sua Risurrezione rivela che l'uomo, la storia e il cosmo non sono destinati a finire nel nulla - ha detto il porporato - ma a risorgere ad una vita nuova”. Alla luce di questo – ha aggiunto - “ogni croce che accompagna l'esistenza acquista un senso e un valore nuovo: la vita di nessuno si esaurisce nel limite della sofferenza, ma va oltre, verso un orizzonte di luce e di infinito”. “Le tante oscurità, le molte sconfitte che la storia personale e comunitaria registra, il grande mistero del male e del dolore che sembra spesso vincente sulla scena del mondo - ha spiegato ancora - non sono la parola ultima e definitiva sull'umanità, ma la penultima” e in virtù di questo “i cristiani sanno che ogni avvenimento, piccolo o grande, lieto o drammatico, contiene un frammento di eternità, una promessa di Risurrezione”. La luce della Pasqua “squarcia il velo della morte e del futuro e rischiara anche il nostro presente”, per questo – è l’esortazione del cardinale Bagnasco - la fiducia non deve mai abbandonarci; e questa ispira non una fuga dai nostri doveri ma, al contrario, una responsabilità e una energia ancora più grandi”. “Il nostro destino - ha concluso il porporato - è una vita piena e definitiva senza ombre e tramonti che sfugge alla comprensione umana” ma “c'e' da chiedersi con molta serietà se crediamo veramente che alla fine dei tempi il nostro corpo mortale, dopo aver attraversato la morte e la tomba, risorgerà e si ricongiungerà all'anima immortale e andrà, anch'esso, al suo destino eterno”. (C.D.L.)







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