Giornata di sangue in Iraq. Alcuni uomini, legati alla rete terroristica di Al Qaeda
hanno compiuto un raid nel villaggio di Sufia, a sud di Baghdad, uccidendo almeno
25 persone. Intanto a Mosul, 23 miliziani, in carcere con l’accusa di terrorismo,
sono riusciti ad evadere dopo aver creato un varco nel muro di cinta della prigione.
Il servizio di Cecilia Seppia. Sono arrivati
a bordo di fuoristrada simili a quelli dell’esercito, gli uomini di Al Qaeda che nel
giro di pochi minuti hanno legato, imbavagliato e ucciso brutalmente a colpi di arma
da fuoco 25 persone. Il volto coperto da passamontagna, indosso le tute mimetiche,
i miliziani hanno fatto irruzione in alcune case presso il villaggio di Sufia alle
porte di Baghdad portando a termine l’esecuzione indisturbati. Tra le vittime anche
5 donne e 2 bambini. Secondo fonti del Ministero dell’interno, obiettivo del raid
era proprio quello di uccidere alcuni rappresentanti dei cosiddetti Sahwa, i Comitati
per il risveglio, nati a partire dal 2005 nelle zone sunnite irachene e costantemente
impegnati a fianco delle forze occidentali nella lotta alla rete terroristica di Osama
Bin Laden. Il Ministero della difesa per ora ha confermato il bilancio, forse destinato
a salire, ma ha precisato di non poter rendere pubblici i nomi delle vittime. La polizia
ha circondato l’area e con elicotteri sta dando la caccia al commando formato da 10,
forse 15 uomini. Il massacro di oggi arriva in un momento in cui i principali
gruppi politici iracheni stanno tentando di trovare un accordo per formare una coalizione
di governo in grado di guidare il Paese. Intanto a Mosul, 23 miliziani di al
Qaeda, in carcere con l’accusa di terrorismo, sono riusciti ad evadere dopo aver creato
un varco nel muro di cinta della prigione.