Il cardinale George: Benedetto XVI impetuoso nella lotta agli abusi
Sulla questione degli abusi ascoltiamo l’arcivescovo di Chicago e presidente della
Conferenza episcopale statunitense, il cardinale Francis George, intervistato
da Lydia O’Kane:
R. – Every
time there are reports ... Ogni volta che la stampa riferisce di casi di
abusi sessuali che riguardino chiunque, molte delle vittime rivivono la loro esperienza
e quelli di noi che hanno frequenti contatti con le vittime sanno quanto questo sia
per loro profondamente doloroso. Il Papa stesso si rese conto di questo, quando venne
negli Stati Uniti ed ebbe l’occasione di parlare con le vittime, ma in modo da lenire
le ferite piuttosto che riaprirle. La sua presenza pastorale ebbe un effetto straordinariamente
potente per coloro che avevano subito abusi nell’arcidiocesi di Boston, alcuni anni
prima. Per nessuno di noi, che avevamo lavorato con lui fin dal 2001- 2002, la sua
sollecitudine era una novità: era stato Papa Benedetto a suggerirci i diversi modi
di trattare queste crisi, con tempi più rapidi e in maniera tale da contribuire a
sanarle. Quindi, le norme speciali che abbiamo oggi e che sono oggi messe in opera
dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, hanno avuto inizio nella stessa Congregazione
quando Benedetto XVI era prefetto e ci consentono di allontanare permanentemente i
colpevoli dal sacerdozio in un modo che prima era impossibile. Accanto a questo, egli
ci ha incoraggiato ad andare a cercare le vittime e penso che molte diocesi – la maggior
parte di esse, in questo Paese – abbiano un servizio di assistenza alle vittime, ed
hanno anche istituito un sistema per insegnare ai bambini a tutelare se stessi, perché
capiscano quando si trovano di fronte ad un pericolo; abbiamo preparato centinaia
di migliaia di adulti a riconoscere i segni di un abuso sui bambini. Nulla di ciò
avrebbe potuto essere possibile se non ci fossero state le premesse legali e l’impeto
pastorale di Papa Benedetto.
D. – Quando Papa Benedetto
XVI è venuto negli Stati Uniti nel 2008 nessuno si aspettava che incontrasse le vittime
degli abusi: certamente è stato uno dei momenti di maggiore impatto del suo viaggio
americano ...
R. – That’s certainly true!... Questo
è certamente vero. E’ stato forse il momento più commovente di tutta la sua visita:
tutto il resto, infatti, era stato programmato. L’incontro si è svolto molto bene,
perché lui ha una presenza pastorale dominante: è molto umile ma al contempo molto
forte. E’ riuscito ad organizzare questo incontro in maniera tale da rispettare le
persone e la loro privacy, e quindi lo ha collocato a metà di un programma molto pieno.
Questo dà il significato dell’importanza che questo incontro rivestiva per lui. E
lui ne parlò anche con i vescovi americani.