2010-03-31 15:11:33

Nuovo attentato kamikaze in Caucaso: almeno 12 le vittime


E' salito a 12 morti e decine di feriti il bilancio del duplice attentato kamikaze compiuto questa mattina a Kizlyar, in Daghestan al confine con la Cecenia. Il premier russo, Vladimir Putin, non esclude che dietro le bombe di oggi ci sia lo stesso gruppo responsabile dell’attentato di lunedì scorso a Mosca e torna a ribadire: puniremo i responsabili. Il servizio di Cecilia Seppia:RealAudioMP3
 
A meno di 48 ore dalla strage nella metropolitana di Mosca, il terrorismo caucasico torna a colpire di nuovo in Russia. Teatro di violenza questa volta la città di Kizlyar nella Repubblica del Daghestan. Alle 8.42 ora locale, la prima bomba in pieno centro cittadino; quindici minuti dopo, la seconda, sotto gli occhi degli agenti delle squadre speciali accorsi sul posto: entrambe le azioni terroristiche sono state portate a termine da kamikaze. Secondo fonti di sicurezza, il primo attentatore in tuta mimetica, si trovava a bordo di un fuoristrada, fermato dalla polizia avrebbe immediatamente azionato l’ordigno. Il secondo kamikaze, imbottito di tritolo, si è fatto saltare in aria dopo essersi fatto largo tra la folla di curiosi. Fra le vittime, oltre ai civili anche gli uomini dei servizi di sicurezza, 18 i poliziotti rimasti feriti. Un nuovo bagno di sangue dunque, proprio mentre si stanno celebrando i funerali delle vittime del precedente attentato che ha duramente segnato la capitale, uccidendo 40 persone e ferendone un centinaio. Il ministro degli Interni Nurgaliev ha dato ordine di rafforzare le misure di sicurezza e ha piazzato pattuglie della polizia nelle principali città del Caucaso settentrionale. Dal canto suo, il premier Putin, è convinto che ci sia un'unica cabina di regia dietro gli attentati degli ultimi due giorni e torna ad ammonire: puniremo i responsabili.
 
Serbia
La Serbia chiede scusa ai musulmani della Bosnia. A 15 anni dal massacro di Srebrenica, il parlamento di Belgrado, dopo un lungo dibattito, ha varato una risoluzione di condanna del massacro di ottomila persone, avvenuto nel 1995. Il testo approvato con 127 voti a favore pone fine ad anni di negazionismo e, oltre alla condanna dei crimini commessi, i deputati esprimono "le condoglianze e le scuse alle famiglie delle vittime perche' – si legge nel documento – non fu fatto tutto il possibile per impedire la strage".

Afghanistan
E' salito ad almeno 17 morti e 35 feriti, tutti civili, il bilancio dell'attentato di oggi nella provincia meridionale afghana di Helmand. Secondo fonti di polizia, l'esplosione è avvenuta verso le 11 ora locale: a saltare in aria nei pressi di un bar, una bici-bomba. Fra i feriti in ospedale, ci sarebbero molti bambini. L’attentato per ora non è stato rivendicato. Nel sud del Paese, un soldato della Nato è rimasto ucciso in seguito all’esplosione di un ordigno improvvisato: sale così a 138 il numero dei militari morti in Afghanistan dall’inizio dell’anno.

Conferenza Onu su Haiti
Un piano per una prima fase di ricostruzione su un periodo di due anni, una seconda tranche di interventi di lungo periodo nell’arco di dieci anni: è la tesi che l’Ue sostiene oggi a New York alla Conferenza ministeriale internazionale dei donatori su Haiti, promossa al Palazzo di vetro dalle Nazioni Unite. La Conferenza è presieduta dai maggiori donatori intervenuti dopo il sisma: Ue, Brasile, Canada, Francia e Spagna. Obiettivo principale: garantire la ricostruzione del Paese su basi solide, grazie a impegni di diversa provenienza: istituzioni pubbliche, private e non governative. Si calcola che nei primi due anni occorreranno 3,8 miliardi di dollari: l’Europa ha previsto l’investimento di 1,2 miliardi di euro.

Italia: dopo le regionali in primo piano il tema delle riforme
Tiene banco il tema delle riforme all’indomani delle elezioni amministrative parziali, che hanno segnato un risultato positivo per la maggioranza di centrodestra, che ha vinto le sfide più importanti. E all’interno degli schieramenti già si cominciano a misurare i nuovi rapporti di forza emersi dal voto.  Il servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3

Anche gli ultimi dati delle elezioni amministrative parlano piuttosto chiaro. Il centrodestra ha conquistato tutte e quattro le province: Imperia, Viterbo, L’Aquila e Caserta. Prima ne guidava una sola. Nei nove comuni capoluogo, il risultato parziale è tre a due per il centrosinistra, con quattro ballottaggi: cinque anni fa la situazione era di 7 a 2 per il centrosinistra. Fanno però rumore le sconfitte dei ministri Brunetta e Castelli, che hanno fallito l’elezione a sindaco rispettivamente a Venezia e a Lecco. Quanto alle regionali, il centrodestra ha conquistato sei regioni (erano due nel 2005) contro le sette del centrosinistra, che ha però perso le sfide più importanti: Lazio e Piemonte. Proprio questi due risultati rappresentano il vero spartiacque che permette di parlare di vittoria del centrodestra. Con un vero e proprio trionfo della Lega al Nord e un successo del Pdl nel centro-sud, soprattutto dove si è alleato con l’Udc. Particolarmente significativa la vittoria di Renata Polverini nel Lazio, nonostante l’assenza a Roma della lista del Pdl. Con tutta evidenza la candidatura della radicale, Emma Bonino, per il centrosinistra non è stata gradita da molti elettori cattolici e moderati del Partito democratico. E d’altra parte, nelle settimane precedenti al voto, diversi autorevoli parlamentari del Pd avevano abbandonato il partito. Per il segretario Bersani è dunque il momento della riflessione, a partire dal nodo delle alleanze. Una scelta chiara si impone tra l’Udc e l’Italia dei valori che si è confermata su buone percentuali. E il suo leader, Antonio Di Pietro, un po’ a sorpresa apre al confronto con la maggioranza sulle riforme. Il premier Berlusconi, che parla di un voto che premia l’attività del Governo e rafforza l’alleanza Pdl-Lega, vede con più serenità gli ultimi tre anni di legislatura e fissa due priorità: la giustizia, con la nuova legge sulle intercettazioni e la separazione delle carriere di giudici e pm, e il fisco, con la definizione di due sole aliquote. Anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di auguri ai nuovi eletti, auspica un impulso allo sviluppo del processo riformatore anche per porre rimedio ai fenomeni di distacco dalle istituzioni. Distacco che si è concretizzato con un grado di astensionismo che, seppure in linea con altri Paesi europei, preoccupa e pone interrogativi.
   
Italia, il capo dello Stato non firma il ddl lavoro
Il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano ha rinviato alle Camere il cosiddetto ddl lavoro, che contiene fra l'altro la norma chiamata "anti-articolo.18", che introduce la possibilità preventiva di ricorrere all'arbitrato, e non al giudice, in caso di controversie di lavoro. Il capo dello Stato, si legge in una nota del Quirinale, ha ritenuto opportuno ulteriori approfondimenti, affinchè le riforme del provvedimento possano realizzarsi nel quadro di più precise garanzie.

Colombia
In Colombia, i guerriglieri delle Farc hanno rilasciato un ostaggio dopo 12 anni di prigionia: si tratta del sergente Pablo Emilio Moncayo. La liberazione è avvenuta grazie ad un'operazione umanitaria che aveva già consentito domenica scorsa il rilascio del soldato Jose Daniel Calvo. I due sono gli ultimi ostaggi che la guerriglia libererà unilateralmente, perché d'ora in avanti – ha fatto sapere in un comunicato – accetterà solo cambi con guerriglieri detenuti. Moncayo, trovato in buone condizioni di lavoro, è stato consegnato a un team della Croce Rossa nella selva di Caqueta, e poi trasportato a bordo di un elicottero militare brasiliano nella città di Florencia, a circa 400 chilometri a sud della capitale Bogotà. Grecia
L'antiterrorismo greco ha espresso riserbo e dubbi sulle due rivendicazioni dell'attentato di due giorni fa nel centro di Atene costato la vita a un ragazzo di 15 anni, arrivato in Grecia con la sua famiglia dall'Afghanistan. La prima rivendicazione è stata fatta da un uomo legato all’organizzazione, la "Squadra Ribelle Lambros Fountas". ''Non volevamo uccidere – ha detto lo sconosciuto – d'ora in poi attaccheremo soltanto le Ambasciate americane e russe''. La seconda rivendicazione è stata fatta con un comunicato al sito Zougla.gr da un'altra nuova organizzazione, che si firma col nome di "Fronte rivoluzionario nazionalsocialista". Intanto, secondo un comunicato, sarebbero stabili le condizioni della ragazza ferita nell'attentato.

Censimento in India
Tutto è pronto in India per la realizzazione, a partire da domani, di uno degli esercizi demografici più importanti: il censimento della popolazione, il quindicesimo realizzato nella storia del Paese. Dieci anni fa, dai dati raccolti risultavano un miliardo e 28 milioni di persone: cifra che, secondo le autorità, sarà ampiamente superiore questa volta, anche per l'alto tasso di natalità esistente nel territorio indiano. La prima persona che riempirà il prospetto preparato per il censimento sarà la presidente, Pratibha Patil, seguita dal vicepresidente, Hamid Ansari.

Pakistan
Almeno 30 morti e una ventina di feriti: è il bilancio di alcuni scontri avvenuti in Pakistan. Secondo quanto riferito da fonti di sicurezza, più di 100 militanti islamisti armati di fucili e razzi questa notte hanno fatto irruzione in un campo militare dei Frontier Corps, in un’area tribale nel nordovest del Paese, nei pressi di Khyber. Tra le vittime 5 soldati e 25 insorti.

Usa-Francia
Fronte compatto tra il presidente Usa, Barack Obama, e quello francese, Nicolas Sarkozy, sulle principali sfide globali: il nucleare iraniano, la guerra in Afghanistan, il Medio Oriente e la riforma del sistema sanitario. Al termine di un faccia a faccia alla Casa Bianca, i due capi di Stato hanno ribadito la salda alleanza tra i rispettivi governi, assicurando che le divergenze esistenti non minano la collaborazione. Obama ha inoltre ricordato che Francia e Usa lavorano in maniera incisiva per sostenere la ripresa economica globale e che entrambi concordano nel ritenere che il sostegno alla crescita significa rifiutare il protezionismo. Sulla questione del nucleare iraniano, i due leader hanno affermato l’importanza di approvare nuove sanzioni contro il regime.

Disoccupazione
In Europa, aumenta ancora il numero dei senza lavoro. Lo comunica Eurostat, specificando che il tasso di disoccupazione nella zona euro ha raggiunto in febbraio il 10%, contro il 9,9% di gennaio. Si tratta di un record in negativo per i 16 Paesi della moneta unica dall'agosto del 1998. I tassi di disoccupazione più bassi si sono registrati in Olanda (4%) e in Austria (5% ), mentre i più alti in Lettonia (21,7%) e Spagna (19%). In Italia dato stabile: secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione si attesta a febbraio all’8,5% facendo registrare un lieve calo del numero di occupati, pari allo 0,1% rispetto a gennaio.(Panoramica internazionale a cura di Cecilia Seppia)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 90
 
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